Spesso leggiamo sui giornali di truffe e frodi da parte di malfattori che tentano di raggirare i turisti in visita nel capoluogo campano, tanto da esserne quasi abituati, invece ha dell’incredibile la notizia di una comitiva di turisti francesi che tenta di imbrogliare i titolari di un rinomato ristorante napoletano.
E’ successo al “Vinacciolo”, a due passi da piazzetta Carolina, all’inizio di via Gennaro Serra, un noto locale gestito dalla famiglia Cosentini e tappa obbligata di turisti e clienti napoletani. Domenica mattina, intorno alle 12, un gruppo di turisti francesi composto da tre adulti e una ventina di ragazzi e ragazze tra i 12 e i 14 anni, si presenta nel locale concordando con il titolare, un prezzo di 250 euro per 23 coperti.
Tutto scorre tranquillo, seduti ai tavoli nel giardinetto del ristorante a pochi passi da piazza del Plebiscito. A fine pasto, però, accade qualcosa di inatteso. Una giovane donna, accompagnatrice della comitiva, si avvicina ad una delle ragazzine che scoppia in lacrime. La donna diventando una furia si reca dai signori Cosentini e rivela la sua spiegazione: “Qualcuno ha molestato questa ragazzina nel bagno di servizio del ristorante“, “A questo punto se volete che restiamo zitti non dovete farci pagare il conto. Altrimenti chiamiamo la polizia“, continua la francese.
Il titolare del ristorante decide di chiamare la polizia che subito si reca con due pattuglie sul posto. Gli agenti si accorgono subito del bluff, a partire dal rifiuto da parte degli accompagnatori di mostrare i documenti, dal racconto confuso della ragazzina sulla presunta aggressione, alla scoperta dei soli 140 euro posseduti dai francesi.
Il caso si è risolto con l’obbligo degli accompagnatori di saldare il conto e con una “colletta” chiesta ai ragazzini da parte degli stessi.
L’accaduto è stato reso noto da Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della “Radiazza” ai quali Cosentini ha commentato l’accaduto: “Decisamente una brutta avventura. Sia chiaro: per noi la cosa finisce qui. Ma ove mai quei tre dovessero dar seguito al fatto ci tuteleremo in tutte le sedi legali“.