Un grido di dolore quello lanciato da Don Maurizio Patriciello. La morte di Gabriel, 9 anni appena, ha scosso tutti ma è solo l’ultima di tante vittime innocenti della Terra dei Fuochi.
Il parroco di Caivano, impegnato da sempre nella battaglia contro i roghi tossici, ha scritto una lettera a Papa Francesco raccontando tutto il dramma di una terra malata.
“Santità, – dice – scrivo per tutti, ma mi rivolgo soprattutto a lei. Il piccolo Gabriel se n’è andato proprio nel giorno in cui si concludeva l’«Anno Laudato si’». Per noi abitanti della ‘terra dei fuochi’, la lieta ricorrenza è stata suggellata, ancora una volta, dal pianto e dalla morte. Aveva solo 9 anni, Gabriel; abitava a pochi chilometri da Acerra, la diocesi che lei, Padre Santo, avrebbe dovuto visitare nel maggio del 2020, se la pandemia non glielo avesse impedito. Gabriel va ad aggiungersi ai tantissimi bambini, adolescenti, giovani, che in questi anni sono volati in cielo, vittime di un sistema assurdo che per interesse o per negligenza miete migliaia di vittime innocenti”.
“I bambini, Santità! – continua – Abbiamo nei loro confronti tantissimi doveri e quasi nessun diritto. Ci furono affidati perché li aiutassimo a crescere nel migliore dei modi; a tenere sotto controllo gli egoismi personali, familiari, nazionali per godere la gioia di abbracciare e servire il mondo. Le orribili immagini dei bambini insepolti sulle spiagge libiche sono una coltellata al cuore. Ci chiediamo come sia possibile, come possa accadere, che il mondo possa sopportare la vista di bambini che muoiono annegati, di stenti, di freddo per inseguire, con le loro famiglie, l’antico e sempre nuovo sogno della libertà dalla fame e dalla violenza. La pandemia, Santità, ha colpito dappertutto, è vero. E rischia di raggelare il nostro sguardo e chiudere i nostri occhi e il nostro cuore. Ma, come una mannaia, si è abbattuta soprattutto su coloro che già soffrivano: i piccoli, i deboli, i senza voce E anche i nostri ammalati oncologici hanno avuto la peggio”.
“Gabriel si è arreso. Era tanto, tanto stanco, questo piccolo Cireneo. Ha preferito il paradiso. «Il nostro egoismo, la nostra indifferenza e i nostri stili irresponsabili stanno minacciando il futuro dei nostri ragazzi … Prendiamoci cura della nostra madre Terra, vinciamo la tentazione dell’egoismo che ci rende predatori di risorse…» è il suo monito all’umanità. Grazie, Santità“, conclude.
Si è spento qualche giorno fa a causa di un tumore. Ha lottato fino alla fine, stremato, si è arreso stringendo la mano della mamma e del papà. Un bimbo allegro e grande appassionato del Napoli.