Organizzata la prima indagine pilota sulla povertà educativa digitale in Italia da Save The Children in 11 città e province italiane, tra cui Napoli. L’indagine è avvenuta in collaborazione con il CREMIT e con il contributo della Prof.ssa Monica Pratesi per la parte statistica. Somministrato un questionario ad un campione di 772 bambini di 13 anni che frequentano l’ultima classe della scuola secondaria inferiore.
Selezionate le scuole secondo i criteri di condizione socioeconomica delle famiglie, il genere, l’accesso agli strumenti digitali a casa ed a scuola. La scelta delle scuole si è basata anche a parametri relativi alle condizioni di reddito, educative e occupazionali delle famiglie rispetto le differenti aree geografiche. La selezioni delle classi all’interno delle scuole è avvenuta però con procedure random. I dirigenti scolastici e docenti delle scuole selezionate per l’indagine hanno diffuso il questionario e richiesto agli alunni di compilarlo online.
È stato richiesto ai 13enni che hanno partecipato all’indagine di Save The Children di fornire informazioni relative alla presenza a casa di strumenti digitali. Le informazioni raccolte hanno fatto emergere che il 30.4% dichiara di non avere a disposizione nessun tablet a casa, mentre il 45.5% di avere un solo tablet a disposizione. Per quanto riguarda il PC, il 14.2% dichiara di non possedere un computer personale, il 37.5% di averne solo uno a disposizione in casa. Dai dati emerge inoltre che meno dell’1.5% dei minori vive in abitazioni dove non vi sono né TV né smartphone.
Si tratta di percentuali che non dovrebbero preoccupare molto, ma in tempi di Covid e quindi di DAD la situazione cambia. Infatti, considerando unicamente gli strumenti adatti per lo studio e per seguire le lezioni a distanza, il 7% degli alunni dichiara di non avere a disposizione nessuno strumento adatto in casa. Inoltre, più della metà degli studenti vive in abitazioni dove ciascun membro della famiglia ha a disposizione meno di un dispositivo. Importante anche considerare la connessione internet in casa per quanto riguarda la DAD. Secondo il report, infatti, circa un bambino su cinque non possiede una connessione veloce in casa.
La seconda parte del questionario riguarda invece le competenze digitali, nonché opportunità e pericoli derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie, dei ragazzi. Secondo i dati raccolti, il 29,3% di questi ragazzi non è in grado di scaricare un file da una piattaforma scolastica, il 14% dei ragazzi non sarebbe in grado di copiare/muovere un file o una cartella, mentre il 2,6% di eseguire/installare/aggiornare software. Per quanto riguarda la DAD, invece, il 21% dichiara di scaricare risorse da siti web o dalla piattaforma di scuola e l’8,7% non sarebbe in grado di scrivere un documento su Word.
Preoccupante, in questa seconda parte, anche i dati ottenuti sul rapporto con i social dei 13enni. Secondo il report, circa il 10% degli studenti non è in grado di riconoscere una password di sicurezza media o elevata. Il 7% dei ragazzi che hanno partecipato all’indagine pensa che si possa accedere ai social già da 10 anni o meno, mentre il 31.1% che l’età minima sia 13 anni. Inoltre, il 30,3% non conosce i passaggi necessari a rendere un profilo Instagram accessibile soltanto ai propri amici e non pubblico.