AstraZeneca ai giovani, Locatelli: “Il ricovero della 18enne pone un’ulteriore riflessione”
Giu 09, 2021 - Veronica Ronza
Vaccino anti Covid AstraZeneca
Franco Locatelli, coordinatore del Cts e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha affrontato la questione del vaccino prodotto da AstraZeneca, sollecitando un’attenta riflessione sull’utilizzo per la popolazione dei giovani.
Locatelli su AstraZeneca ai giovani: “Serve un’ulteriore riflessione”
A seguito del caso della 18enne di Genova, ricoverata per trombosi dopo aver ricevuto la dose di AstraZeneca, il farmaco è tornato nuovamente all’attenzione degli esperti. Attualmente vige soltanto la raccomandazione di somministrarlo agli over 60 ma ciò non esclude che possa essere utilizzato anche dai 18 anni in poi.
A fornire ulteriori chiarimenti è stato il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, che, intervenuto a ‘Rainews24’, ha dichiarato la necessità di “avviare una riflessione” sulla somministrazione del vaccino ai giovani: “Vi è proprio in queste ore un’attenzione suprema per definire tutti i segnali che possono in qualche modo allertare su eventuali effetti collaterali che portino poi a considerare dei cambiamenti di indicazione”.
“Il vaccino di AstraZeneca, come ricordiamo tutti, è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla somministrazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l’età e diventa favorevole sopra questa soglia. Nella sostanza dei fatti quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, a cui va tutta la mia attenzione e il mio partecipato affetto per quanto accaduto, pone un’ulteriore riflessione anche alla luce del mutato contesto epidemiologico in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente la riflessione a cui prima facevo riferimento”.
I rarissimi eventi avversi riscontrati a seguito della somministrazione hanno riguardato soprattutto le giovani donne. A tal proposito, Chiara Azzari, immunologa e docente di Pediatria all’Università di Firenze, si è espressa sconsigliando l’utilizzo dei vaccini a vettore virale per tale categoria, sia per la prima che per la seconda dose.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino, invece, ha ribadito che la somministrazione del farmaco di AstraZeneca andrebbe evitata soltanto per le donne che assumono la pillola anticoncezionale. In generale, diversi sono gli immunologi che invocano un nuovo pronunciamento da parte della autorità sanitarie, Ema e Aifa.