Dopo la morte della 18enne di Genova, il Ministero della Salute ha decido di indire una conferenza stampa per chiarire la situazione sul vaccino Astrazeneca. Inizialmente il ministro Speranza ha parlato delle Regioni che entreranno in zona bianca, pari al 50% degli italiani, e della diminuzione dei ricoveri degli ospedali.
Queste le sue parole:
“Abbiamo notizie buone nel quadro del piano epidemiologico, effetto di una campagna di vaccinazione che sta proseguendo in modo molto positivo. Voglio ringraziare il generale Figliuolo e tutte le donne e gli uomini del servizio sanitario, il lavoro delle Regioni che ci sta consentendo di arrivare a ottimi risultati. La campagna di vaccinazione è lo strjento più importante che abbiamo per chiudere questo periodo difficile, noi crediamo fortemente nella scienza che ha portato questi vaccini, approvati da Ema. Ema nelle sue segnalazioni ha fatto riferimento di adeguare la campagna al tasso di circolazione virale, abbiamo avviato questa campagna con un livello alto, siamo arrivati a un livello medio e oggi siamo a un livello basso. La valutazione sarà aggiornata in base ai casi anche l’opportunità di acquisti“.
Parla Locatelli che indica la decisione del Cts sulla seconda dose:
“Il 45% della popolazione nel nostro paese ha ricevuto almeno una dose del vaccino. Ci avviciniamo a quasi un italiano su 4 che ha ricevuto l’intero ciclo. Siamo attorno ai 600 posti letto occupati nelle terapie intensive quando a inizio aprile avevamo un valore di 6 volte superiore. Ogni giorno entrano non più di 25 nostri connazionali. In questo contesto epidemiologico mutato, in un rapporto stretto con l’agenzia del farmaco e con tutte le altre strutture sanitarie del paese, essendo mutato lo scenario epidemiologico il rapporto benefici derivanti e potenziali rischi (come le trombosi) cambia non solo in funzione dell’età ma anche in funzione del mutato scenario epidemiologico. All’esito di una valutazione straordinariamente accurata, scrupolosa e meticolosa, alla luce dell’evidenza il comitato tecnico scientifico ha raccomando le prime dose di riservare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno età uguale o superiore a 60 anni.
Per la fascia sotto i 60, la raccomandazione è per i vaccini a Rna, perché non sono ad oggi chiare le relazioni con la coagulazioni. Per la seconda dose dei soggetti che hanno giù ricevuto vaccino a vettore virale Astrazneeca l’indicazione è riassumibile: tutti i dati disponibili indicono che i fenomeni trombotici dopo la seconda dose sono estramente rari, nel paese non vi sono riportati casi di trombosi venosi dopo la seconda dose tuttavia considerata la disponibilità di piattaforma vaccinale alternativa e un principio di massima cautela per tutelare con un’attenzione suprema la salute degli italiani, si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una seconda dose dello stesso vaccino per i soggetti oltre i 60 anni mentre per chi ha meno, pure in assenza di segnali di allerta preoccupanti, si raccomanda la vaccinazione eteronoma, una vaccinazione con una diversa tipologia di vaccino. Vi sono studi che indicano come il profilo di sicurezza anche con due vaccinazioni diverse, abbiamo buone evidenze sia di sicurezza che di efficacia. Astrazeneca i paesi dove è stato usato più largamente ha portato numeri bassi di contagio. Vi sono tutti i presupposti per ipotizzare che combinare diversi vaccini non porta deprimendo ma forse qualche vantaggio. Ci sono studi in pre-pubblicazione che documentano il profilo di sicurezza con un mix di vaccini. Se dovessero emergere discrepanze, chi vive nel paese non abbia timore che la medesima tempestività verrà garantita”
Il Commissario per l’emergenza Figliolo:
“Astazeneca solo per gli over 60. Non saranno raccomandazioni, ma indicazioni perentorie. Prima di ferragosto alcuni hub a Roma saranno chiusi, perché facendo il conto di vaccini e persone che devono avere il vaccino, bastano solo determinati centri. Ci sono 3,5 milioni di anziani da vaccinare con Astrazeneca“.