Vaccini, Silvio Garattini: “Raccogliere più informazioni sui giovani, il governo dovrebbe aspettare altri dati”
Giu 14, 2021 - Andrea Peluso
Mancanza di una comunicazione scientifica governativa e abdicazione al criterio d’età e di fragilità nella campagna vaccinale. Questi sono i due gravi errori effettuati nella gestione della pandemia in Italia secondo Silvio Garattini. Il Presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano ritiene infatti che la combinazione di questi fattori abbia provocato una notevole confusione e ritardi. Necessità primaria ora è quella di tranquillizzare i cittadini, come affermato da Garattini in un’intervista con La Stampa, prediligendo per tutti i vaccini a mRna. Per quanto riguarda la vaccinazione dei giovani sarebbe invece un bene rimandarla, in modo da poter portare a termine quella degli over 50 e per raccogliere più dati sulle conseguenze nei ragazzi.
Alla base dei problemi nella comunicazione del sistema sanitario ci sarebbe la mancanza di una voce unita e autorevole. Una voce che, in un sistema sanitario diviso tra varie regioni, dovrebbe rappresentare il parere della scienza. Per Garattini, tale voce potrebbe esser rappresentata dal ministro della Sanità, “ma sarebbe meglio ascoltare uno specialista di epidemie”. Inoltre, un’unica voce sarebbe anche la soluzione per mettere fine alle troppe che circolano, le quali finiscono per spaventare i cittadini. “Colpa della viralità delle opinioni governative innanzitutto. Se ci fosse una voce unica ufficiale, poi tutti potrebbero dire quello che vogliono e forse verrebbero meno ascoltati”. Tra le conseguenze delle numerose opinioni che il Presidente dell’Istituto di ricerche elenca le troppe comunicazioni imprecise, i suggerimenti, le raccomandazioni e le poche spiegazioni chiare sul perché di determinati cambiamenti.
Silvio Garattini: “Favorevolo alla vaccinazione eterologa”
Garattini ritiene di essere in accordo con Crisanti, per il quale bisognava ammettere dall’inizio che la vaccinazione era un percorso a tappe, con autorizzazioni d’emergenza in attesa di nuovi dati. “Si doveva avere il coraggio di dire che ci si muoveva nell’incertezza, e ancora oggi è così.- afferma il farmacologo – Si ha avuto paura di spaventare la popolazione e così sì è finito per farlo davvero. Quando c’erano tanti morti la gente era più spaventata dal virus, mentre ora dubita sul da farsi.” Non si nascondono anche i grandi interessi economici presenti alle spalle della campagna vaccinale. Non tutti i vaccini infatti, vuole ricordare Garattini, hanno lo stesso costo, e dietro ci sono grandi investimenti.
Per quanto riguarda AstraZeneca, la casa farmaceutica, per il fondatore dell’Istituto “Mario Negri”, avrebbe sbagliato sia nella sperimentazione che nella comunicazione. Ciò non toglie però che i suoi difetti siano stati enfatizzati. “È davvero difficile confrontare i vaccini, perché sono stati studiati e provati su popolazioni diverse”. AstraZeneca, infatti, ha dimostrato di essere molto efficace sul campo nel Regno Unito. La scelta di un vaccino rispetto ad un altro ora è solo una questione di disponibilità. “Se ce ne fossero abbastanza sarebbe utile per riaccendere l’entusiasmo nelle persone e velocizzare la campagna. Sono favorevole anche alla vaccinazione eterologa, per cui c’è l’indicazione positiva di alcuni studi”.
Campagna vaccinale in ritardo, secondo Garattini, il quale afferma che si rischia di andare oltre settembre. Scettico, invece, sull’immunità di gregge. “Non sappiamo neppure quanto duri l’immunità. Il mondo è tutto da vaccinare e se ci fossero varianti pericolose potremmo doverlo rifare anche noi. Il governo parla da mesi di produzione italiana, ma perché non è ancora partita?”.
Per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini sui giovani, con il recente episodio di Camilla Canepa, Silvio Garattini ritiene che si sia abdicato al criterio di età e di fragilità. “È urgente raccogliere più informazioni sui giovani. Il governo dovrebbe andare per fasce di età e aspettare altri dati.”