Numeri molto bassi se si considera che sono oltre 130 milioni le persone vaccinate con Pfizer o Moderna, la cui infiammazione al cuore dovuta al vaccino è tutta da dimostrare. Ma a segnalare questo nuovo possibile effetto collaterale, è Roberto Burioni attraverso il suo sito.
“I nuovi elementi relativi a miocardite e pericardite sono emersi dalle presentazioni a un gruppo di consulenti indipendenti per la Food and Drug Administration, che si è riunito giovedì 10 giugno per discutere sull’autorizzazione all’uso in caso di emergenza dei vaccini COVID-19 nei bambini più piccoli. Il funzionario della sicurezza del CDC, Tom Shimabukuro, ha sottolineato che si tratta di rapporti preliminari e “non tutti questi risulteranno essere veri rapporti di miocardite o pericardite”. Nel frattempo, il Centro sta lavorando su più dati e analisi dei rapporti in vista dell’incontro, durante il quale sarà anche trattato il rischio di infiammazione del cuore derivante dall’infezione da COVID-19“.
Si tratterebbe di infiammazioni che comunque possono essere facilmente trattate e che non hanno portato a conseguenze gravi. Ma questi risultati sono importanti alla luce della decisione di vaccinare i più giovani con Pfizer. La maggior parte dei casi riscontrati in Israele per esempio ha riguardato maschi sotto i 24 anni. In Italia intanto si stanno valutando questi dati come dichiarato i primi di giugno da Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute.
“Su tale aspetto ancora non ci sono valutazioni definitive. Molto recentemente è stata segnalata questa comparsa di miocardite soprattutto in persone al di sotto dei 20 anni di età, in particolare nella popolazione di sesso maschile, al contrario di quanto avvenuto in precedenza con AstraZeneca”.