Emergono nuove piste sul caso Denise Pipitone rese note dall’ex pubblico ministero, Maria Angioni che, intervenuta questa mattina a ‘Storie Italiane’, ha rivelato di aver individuato una persona che potrebbe essere proprio quella bimba scomparsa 17 anni fa e che, ad oggi, avrebbe anche una figlia.
L’ex pm della Procura di Marsala si è occupata della vicenda Pipitone fino al 2005 quando lo ha lasciato a seguito del suo trasferimento in Sardegna. Nonostante ciò, seppur in maniera informale, la Angioni ha continuato ad indagare, intenzionata a far emergere tutta la verità.
Già la testimonianza di Mariana Trotta aveva posto nuovamente l’attenzione sul video girato dalla guardia giurata nel 2004 che vedeva una bimba, chiamata Danas, in compagnia di una donna. La ragazza, di origini rumene, infatti, avrebbe riconosciuto la signora del video dichiarando che si trattasse di sua zia. Giunta a Parigi, per conoscere i suoi familiari biologici, sarebbe entrata in contatto anche con una ragazza, di nome Antonia, che potrebbe essere proprio Denise.
Tuttavia, l’ipotesi dell’ex pm segue un’altra direzione: “Non è detto che Denise Pipitone sia in una famiglia rom. Va cercata in ambienti non ispezionabili. Non sappiamo se la signora del video di Milano sia una rom. Io sono sicura che sia viva. Nei giorni scorsi ho inviato segnalazioni, documenti e foto alla Procura della Repubblica circa una ragazza che potrebbe essere Denise che è viva ed ha anche una figlia. Io ho la certezza personale che sia viva”.
Nulla rivela sui dettagli della sua personale indagine: “La situazione è difficilmente controllabile. Non sta con i componenti della famiglia allargata di cui ho sempre parlato ma ci siamo arrivati proseguendo quel pensiero. Altro non posso dire altrimenti farei un danno. Quello che ho verificato mi dà conferma di quello che ho sempre pensato”.
“Ora temo per la sua sicurezza fisica e per la serenità del nucleo familiare dove adesso è inserita. Quella persona non sa di essere una bambina rapita e non lo sa nemmeno il marito. Bisogna fare in fretta e non permettere che si continui a imbrogliare. Sono sicura che a Mazara del Vallo i responsabili di questo sequestro andranno dagli inquirenti. Non parlano ancora perché sono convinte di aver agito bene. Pensano di non dover rischiare 30 anni di galera se la ragazza sta bene e siamo tutti felici. Piera Maggio non è felice e ha perso una figlia. Ora dobbiamo soltanto aspettare”.
Più volte la Angioni si è focalizzata sulla famiglia del padre biologico di Denise. Proprio di recente aveva dichiarato: “Bisognava investigare sulla famiglia allargata Corona-Pulizzi. Finché l’inchiesta è stata in mano alla mia squadra e ai due pm che lavoravano con me, siamo andati in quella direzione. Era una sorta di clan con una rete fitta di parentele e amicizie”. Al momento, tuttavia, nessun collegamento è stato ancora accertato.