La variante Delta, conosciuta come variante indiana, inizia a preoccupare seriamente. I contai da covid in Italia stanno calando ma questa nuova tipologia di virus, più contagiosa e aggressiva, obbliga a tenere la guardia alta. Lo sa bene Boris Johnson, Primo Ministro inglese, che ha deciso di posticipare le riaperture poiché quello indiano è il ceppo predominante.
Secondo i nuovi studi, una doppia dose di vaccino protegge in modo parziale dall’attacco del virus. Il vaccino Pfizer-BioNTech fornisce contro questa variante una protezione del 79%, rispetto al 92% di protezione con la variante inglese. Per il vaccino Oxford-AstraZeneca, invece, è stata rilevata una protezione del 60% contro le infezioni dovute alla variante indiana, rispetto al 73% della variante inglese.
In Italia i primi casi si sono verificati in Veneto ma, è di ieri la notizia di un focolaio scoppiato in Puglia. Massima allerta però anche a Laurino, in provincia di Salerno, paesino di poco più di mille abitanti che da maggio è entrato in lockdown. Secondo “Il Corriere del Mezzogiorno”, l’Asl di Salerno, con la collaborazione operativa dell’Istituto zooprofilattico di Portici, vuole vederci chiaro intervenendo con uno screening sulla popolazione di Laurino.
L’ultimo comune campano in zona rossa e blindato fino al 18 giugno prossimo, quando bisognerà verificare se il peggio sarà finalmente alle spalle o sarà necessario prolungare la chiusura per altri giorni. Il timore è che tra la popolazione si possa annidare la temibile variante indiana o delta.
“Pare che il focolaio sia scoppiato in chiesa, tanto che anche il parroco è risultato positivo, e che sono giunte in zona alcune suore dall’Asia, tra cui vi sarebbero anche dei contagi — spiegano gli esperti all’opera per organizzare da oggi lo screening sulla popolazione — ed è giusto, in queste circostanze, scongiurare qualunque rischio. Quindi, si interverrà con un tracciamento massivo della popolazione e il sequenziamento per individuare eventuali varianti del virus“.