Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che lo stato d’emergenza potrebbe terminare il 31 luglio, senza essere ulteriormente prorogato.
La misura, disposta per la prima volta nel gennaio del 2020 finora è stata oggetto di diversi rinnovi. Attualmente la scadenza è fissata al 31 luglio 2021 e, diversamente da quanto successo in precedenza, quella data potrebbe indicare, questa volta, la reale fine della condizione d’emergenza disposta con l’avvento della pandemia.
Nel corso di un’intervista, rilasciata a Niccolò Carratelli, de ‘La Stampa’, il Ministro Speranza, in merito alla possibile uscita dallo stato d’emergenza entro luglio, ha rivelato: “Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione. Quarantacinque giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni ma sarebbe bello chiudere con lo stato d’emergenza. In questo modo daremo un segnale positivo al Paese”.
Se ciò dovesse accadere, il Ministro sottolinea: “Bisognerebbe individuare la strada normativa per prolungare l’attività del Comitato Tecnico Scientifico e della struttura del commissario all’emergenza covid, Francesco Paolo Figliuolo”.
Si fa sempre più concreta anche l’idea di abbandonare ben presto le mascherine, almeno all’aperto: “Ritengo realistica la previsione del Presidente Draghi per la metà di luglio”. Eppure, resta la necessità di mantenere alta la guardia, soprattutto se si considera l’avanzata della variante indiana che è tornata a colpire soprattutto il Sud Italia.
L’arma fondamentale, a detta del Ministro, resta quella della vaccinazione di massa. Lui stesso ha tranquillizzato la popolazione sui dubbi legati al vaccino AstraZeneca, riemersi a seguito del decesso di una 18enne di Genova. A tal proposito ha ribadito che il farmaco dovrà essere somministrato agli over 60 mentre per i richiami bisognerà prediligere la vaccinazione eterologa.
Un provvedimento che, al momento, ha trovato il disaccordo del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha bloccato le somministrazioni dei vaccini a vettore virale (AstraZeneca e Johnson) e rifiutato l’idea del mix vaccinale.