Questo pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa dell’EMA che si è espressa anche sul mix di vaccini che è stato proposto dopo lo stop di Astrazeneca per gli under 60. La vicenda è nata dopo la morte di una giovane ragazza di soli 18 anni in Liguria che aveva ricevuto la prima dose del vaccino britannico ad un Open Day organizzato dalla Regione.
E’ stato, quindi, deciso che gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose Astrazaneca, completeranno il ciclo vaccinale con Pfizer o Moderna. Molti i dubbi e le domande che i cittadini si stanno ponendo e le parole dell’EMA sul mix di vaccini non sono molto confortanti.
Nella conferenza stampa di oggi, l’Agenzia Europea ha così commentato l’ipotesi: “Abbiamo dati limitati sul mix di vaccini contro il Covid, ma alcuni studi preliminari mostrano che la risposta immunitaria è soddisfacente e non emergono problemi per quanto riguarda la sicurezza. Sembra che sia una strategia che possa essere adottata, ma ci sono prove limitate ed è importante raccogliere maggiori informazioni e monitorare con attenzione“.
“Dal punto di vista dell’Ema non è facile in questo momento fornire una raccomandazione a causa dei dati limitati perché non è chiaro se la compagnia abbia interesse a chiedere l’autorizzazione per aggiungere informazioni sul prodotto“.
Marco Cavaleri, presidente EMA della task force sui vaccini, si è anche espresso sulla possibilità di accorciare l’intervallo tra la prima e la seconda somministrazione: “Abbiamo visto sulla base dei dati del Regno Unito che la prima dose del vaccino di AstraZeneca è efficace contro la variante delta, ma una seconda dose aumenterebbe la protezione in modo significativo. Visto che la protezione con la prima dose è bassa nei confronti della variante alfa che vediamo circolare in Europa, sarebbe importante che l’intervallo tra le due dosi sia accorciato”.