Nuovi riscontri, pubblicati da ilrestodelcarlino.it, sulla morte del 14enne Mario Ruocco, originario di Sant’Egidio di Monte Albino a Salerno e residente a Modena, avvenuta qualche giorno fa dopo una lunga battaglia contro la variante inglese del virus Covid19.
Il 14enne aveva contratto il virus lo scorso 10 marzo e le condizioni erano apparse subito gravi, tanto da essere immediatamente ricoverato in terapia intensiva al Sant’Orsola di Bologna, hub pediatrico Covid in Regione. Mario è andato incontro ad un decorso di tre mesi, dunque molto lungo nonché doloroso. E anche dopo essersi negativizzato, oltre un mese fa, le sue condizioni erano rimaste assolutamente critiche.
Lo scorso 8 giugno, essendosi in parte stabilizzato, era stato trasferito all’ospedale di Baggiovara di Modena per avvicinarsi alla famiglia. Però dalla terapia intensiva il ragazzo non è mai uscito e, nonostante qualche lieve miglioramento, non è riuscito più a riprendersi. Mario infatti respirava autonomamente, ma in ogni caso il Covid lo aveva indebolito a tal punto che le condizioni erano nuovamente precipitate: anche se negativizzato, ormai il virus aveva danneggiato i suoi organi, rendendolo sempre più fragile, portandolo fino alla morte.
Anche se le indagini scientifiche sulla morte del giovanissimo Mario non sono ancora da definirsi concluse, essendo il suo un caso particolare, negli ultimi giorni i medici hanno potuto dichiarare che il ragazzo non soffrisse di alcuna patologia particolare e che, molto probabilmente, la causa del decesso è da affidare al violento attacco della variante inglese al corpo del ragazzo, che ne ha danneggiato i maggiori sistemi.
Il funerale di Mario Ruocco si è tenuto a Modena con una cerimonia intima con i familiari più stretti, gli insegnanti e i compagni di classe che, al termine della funzione, hanno dedicato all’amico una poesia che lui stesso aveva scritto in occasione di un concorso “Nella realtà sono molto amato“.