Questa mattina è stato inaugurato nel sottosuolo della basilica della Pietrasanta il primo Museo dell’Acqua napoletano, nato dalla collaborazione fra l’azienda idrica ABC del comune di Napoli e l’associazione Polo Culturale Pietrasanta.

Napoli, Museo dell’Acqua: il percorso fra rami e cisterne

Il percorso si snoda per circa un chilometro fra rami e cisterne dell’antico acquedotto Bolla. Al museo si accede con uno speciale “ascensore archeologico”, che attraversa le viscere del tufo fino a 35 metri sotto il livello del suolo, in un’area in cui fino al VI sec. d.C. sorgeva un tempio dedicato a Diana. Dalla cabina trasparente si possono inoltre ammirare le antiche cisterne coi graffiti ed i mosaici d’epoca romana.

Mauro de Pascale, responsabile comunicazione ABC Napoli, spiega: “Ci sono grafici costruttivi, tutti fatti a mano. Sono di una precisione spettacolare, sono emozionanti per come sono dettagliati”.

De Magistris: “Un virtuoso esempio di cooperazione”

Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, spende parole molto positive per questo nuovo progetto: “Un virtuoso esempio di cooperazione tra l’amministrazione comunale di Napoli, l’associazione culturale Pietrasanta che opera in questa basilica straordinaria, la chiesta di Napoli, oltre altri sponsor”. Definisce il nuovo Museo come “un bel lavoro di squadra che ancora una volta punta sulla cultura, sui beni collettivi e sull’acqua”.

Definisce questo Museo come “un’occasione per ricordare l’importanza dell’acqua nell’azienda nostra della città, ABC Acqua Bene Comune“. Aggiunge inoltre: “Siamo l’unica città ad aver attuato il referendum sull’acqua pubblica e se oggi stiamo qui è per una convenzione forte firmata tra la nostra azienda ABC e la basilica di Pietrasanta”.

De Magistris si è espresso positivamente su questo progetto anche in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui definisce il nuovo Museo come “una ragione in più per venire nella nostra città e innamorarsi del centro storico“.