Nino D’Angelo torna a San Pietro a Patierno: “Qui servono lavoro e cultura”
Giu 24, 2021 - Ettore Scamarcia
“San Pietro a Patierno è un’ingiustizia italiana nascosta perché è una vera periferia. A San Pietro non si passa, ci dovete venire appositamente, e dove non si passa è un muro chiuso, qui è un muro chiuso da quando sono nato”. Non le manda a dire Nino D’Angelo, il celebre artista partenopeo che oggi è tornato a San Pietro a Patierno, suo quartiere di nascita, per inaugurare il murales che Jorit gli ha dedicato nella piazza centrale. L’accoglienza del popolo dell’area nord di Napoli è da superstar. Striscioni affissi tra le strade, cori, caroselli di motorini che accompagnano l’arrivo del cantante. Le forze dell’ordine hanno non poca difficoltà nel contenere l’affetto della gente, tra chi cerca di affermare la propria invalidità come requisito per potersi avvicinare al proprio beniamino, o di ottenere un abbraccio, una stretta di mano, in barba a qualunque normativa antiCovid. Qualcuno prova perfino a girare una diretta con lo smartphone per il familiare allettato a casa.
NINO D’ANGELO TORNA NELLA SUA SAN PIETRO A PATIERNO: “SERVONO LAVORO E CULTURA”
“A me quello che mi dispiace è che la gente è cambiata poco qua, perché nessuno ha fatto niente, è un peccato per i giovani che sono rimasti del popolo” – ha proseguito il cantante – “Io sono nato nel popolo, ma ho avuto la fortuna di diventare Nino D’Angelo e questo mi ha aiutato tantissimo. Ma non tutti hanno un talento e non tutti possono diventare Nino D’Angelo, per questo serve un faro sulle periferie, su San Pietro a Patierno. La cultura è la chiave, io lo so perché sono nato ignorante, ma l’ignoranza è una cosa, e la stupidità è un’altra. Qui i giovani hanno bisogno di lavoro, questa è la lotta che dobbiamo fare”
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All’inaugurazione del murales è presente buona parte della giunta arancione, compresi il sindaco Luigi de Magistris e l’assessora Alessandra Clemente, candidata a sindaco di Napoli, che si premura di consegnare in prima persona il premio del Comune al cantante e di ricalcare l’impegno dell’amministrazione nel realizzare l’opera di Jorit. Qualcuno applaude, ma i più rimangono piuttosto indifferenti alla comparsata elettorale: da queste parti si è abituati a trattare la politica come uno strumento per trarre vantaggio, anche se si tratta di poche briciole, le autopromozioni non hanno gioco facile. Alla fine il sindaco preferisce rinunciare al proprio intervento, rimanendo visibilmente in disparte mentre la gente si accalca intorno all’auto di Nino D’Angelo, che non riesce a trattenere le lacrime per l’affetto dimostrato dai residenti.
“Questa cosa qua che abbiamo fatto a San Pietro sta solo qua, non sta neanche negli USA” – ribadisce Jorit – “Nino è una persona che viene dal popolo ed è del popolo, è l’anima di Napoli. Per questo credo che qui abbiamo creato qualcosa di fantastico. E’ il cantautore vero che ha cantato per i ragazzi di periferia, e il murales è un progetto che è nato dalla comunità, loro lo hanno voluto e loro mi hanno scelto. Un progetto che ho voluto subito sposare”.