Covid, uno studio rivela: l’immunità dei vaccini può durare a vita
Giu 29, 2021 - Carlotta Pietrafesa
Un recente studio di alcuni ricercatori della Washington University School of Medicine di St.Louis, pubblicato il 28 Giugno per la rivista Nature, ha dichiara che effettivamente la risposta immunitaria ai vaccini contro il Covid-19 è molto alta e durevole.
Dopo all’incirca quattro mesi dalla prima dose di Pfizer, i soggetti vaccinati ancora producevano i cosiddetti centri germinali all’interno dei linfonodi che stimolano le cellule immunitarie contro la Sars-CoV-2.
I centri germinali, che si formano dopo l’infezione naturale oppure dopo aver fatto il vaccino, “addestrano“ le cellule del sistema immunitario a riconoscere il “nemico“ ed “abbatterlo“. Dunque un miglioramento nell’analisi dei centri germinali implicherà una maggiore efficacia della campagna vaccinale.
In più, i vaccini hanno dato una risposta efficace anche contro la variante Beta, proveniente dal Sud Africa. Inoltre, la campagna vaccinale ha stimolato una maggiore risposta degli anticorpi in quelle persone che sono guarite dal Covid-19.
Nel mese di aprile, sia Pfizer che Moderna hanno dichiarato che i vaccini avevano una copertura massima di sei mesi. Ma i dati delle case farmaceutiche sono stati raccolti monitorando il livello di anticorpi presenti nel sangue. La svolta di questo nuovo studio, invece, è stata analizzare la risposta immunitaria dell’organismo.
“I centri germinali sono la chiave per una risposta immunitaria persistente e protettiva“ afferma Ali Ellebedy, professore di materie quali patologie e immunologia, medicina generale e microbiologia molecolare.
“I centri germinali sono dove risiede e si forma la nostra memoria immunologica. E più a lungo custodiamo i nostri centri germinali, più forte e duraturo sarà il nostro sistema immunitario. Abbiamo scoperto che a distanza di 15 settimane dopo la prima dose di vaccino i centri germinali erano ancora moto forti. Continuiamo a monitorarli ma in alcune persone ancora tengono duro. È molto impressionante.“.
Sharlene Teefey e William Middleton, professori di radiologia, hanno effettuato degli ultrasuoni su dei campioni di minuscoli centri germinali di linfonodi sotto le ascelle. I professori hanno estratto cellule da 14 persone, di cui tutte avevano ricevuto la prima dose di Pfizer. Dopodiché hanno esaminato le stesse persone a distanza di 4,5 e 7 settimane. Tra queste, 10 hanno fornito ulteriori campioni a distanza di 15 settimane dalla prima dose. Nessuno dei volontari aveva mai contratto il virus.
Dopo la terza settimana, dalla prima dose, tutti e 14 i partecipanti avevano formato i centri germinali. La risposta è stata ancora più elevata dopo la seconda dose, ed è rimasta alta. Anche a distanza di 15 settimane, 8 dei 10 volontari avevano ancora i centri germinali in forza il cui obbiettivo era neutralizzare il virus.