Oltre alla variante Delta, tra le recenti mutazioni inserite tra quelle preoccupanti spicca la Epsilon, con due casi già rilevati in Italia come stabilito dalla Gisaid, la banca internazionale che raccoglie le sequenze genetiche dei virus.
Il nuovo ceppo è stato rilevato tramite una ricerca condotta dall’Università di Washington e coordinata dal biochimico Matthew McCallum. I risultati sono stati poi pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Science’. La nuova mutazione è stata isolata per la prima volta in California e, al momento, sembra essere ancora poco diffusa in Europa.
Tuttavia, data la maggior trasmissibilità delle nuove varianti, gli esperti temono che possa ben presto diffondersi, come già successo con la variante Delta. L’incidenza di quest’ultima, infatti, anche nel nostro Paese è progressivamente aumentata al punto da spingere gli esperti a non escludere che proprio il ceppo indiano possa divenire predominante nel giro di poco tempo.
E mentre si cerca di accelerare la campagna vaccinale, fornendo uno scudo protettivo ai cittadini, spunta una nuova variante. Quest’ultima, stando alle analisi effettuate dai ricercatori, sembra essere resistente sia agli anticorpi generati dai vaccini a Rna messaggero sia a quelli generati dall’infezione da virus SarsCoV2.
Gli scienziati sono giunti a tali conclusioni analizzando il plasma di 15 persone vaccinate con due dosi di Moderna, 33 vaccinate con due dosi di Pfizer-BioNtech e da 9 che avevano avuto l’infezione da SarsCoV2, per un totale di 57 campioni studiati.
La variante, oltre a colpire Stati Uniti e Corea del Sud, stando ai dati resi noti dall’Ansa, ha fatto il suo ingresso anche in Europa. Il maggior numero di casi si rileva in Danimarca, con 37 contagiati. Altre positività sono state registrate in Germania, Irlanda, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera, Norvegia, Svezia, Finlandia, Italia e Belgio.