L’argomento rientro a scuola è uno di quelli più caldi in questa seconda estate alle prese con il covid. Rispetto allo scorso anno però l’arma in più sono i vaccini e sono diverse le regioni che vorrebbero far partire una campagna vaccinale adeguata nelle classi per mettere in sicurezza gli alunni.
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Polemiche però sono arrivate dal web contro l’assessore alla sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che ha parlato di ingresso in aula solo per gli studenti vaccinati. Per questo motivo è arrivata una diffida formale dei Comitati aderenti alla Rete Nazionale Scuola in Presenza alla Regione Emilia-Romagna “Nella persona del suo Presidente a disporre l’immediata pubblica ritrattazione di ogni dichiarazione allarmistica ed illegittima che discrimini gli studenti vaccinati da quelli non vaccinati, prevedendo solo per i primi didattica in presenza ed eliminazione della quarantena“.
Le dichiarazioni di Donini che hanno fatto infuriare i no Dad sono state le seguenti: “La scuola potrà affrontare la ripartenza senza più ricorrere alla didattica a distanza, perché credo sia giusto, per la popolazione vaccinata, che possa sottrarsi a qualunque provvedimento di quarantena e di didattica a distanza, qualsiasi scenario epidemiologico dovessimo avere in autunno”
“Queste dichiarazioni hanno suscitato il nostro sconcerto – commenta la Rete – perché qualsiasi atto normativo, provvedimento ministeriale o regionale che ne possa scaturire risulterebbe fortemente discriminatorio, irragionevole e palesemente in contrasto con i principi costituzionali e del diritto dell’Ue. Il libero accesso all’istruzione, garantito dall’art. 34 della Costituzione, verrebbe vincolato all’imposizione (formale o indotta) del vaccino anti Covid-19 agli studenti, con la conseguenza che per accedere alla scuola in presenza i ragazzi di fatto sarebbero obbligati a farlo, in palese contrasto con l’art. 32, comma 2 della Costituzione che afferma come ‘nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge”.