Napoli. Mense per i poveri aperte ad agosto


Penìa sembra non voler proprio lasciare Napoli, la povertà attanaglia nella sua morsa non solo coloro che per scelta o sofferenza si sono lasciati andare, ma anche intere famiglie del proletariato e del sottoproletariato urbano  senza lavoro o senza reddito.

Queste, un po per la crisi economica, un po per le carenze croniche della città, mancano delle condizioni fondamentali di sussistenza. Per volere del Cardinale Sepe e di don Cozzolino (direttore della Caritas), mentre lo Stato è assente, hanno deciso di aprire i servizi mensa per tutto il mese di agosto.

1500 persone al giorno è la fiumana umana di disperati che bussa alle porte della chiesa cattolica; può darsi che il padreterno, nel frattempo, sia sceso dal cielo per provvedere agli affamati, ma dove sta lo stato?

Possibile che le istituzioni repubblicane invece di incarnare le più nobili qualità di modernità e secolarizzazione delle e per le masse popolari, lasciano un così gravoso e importante ufficio in mano a istanze straniere? Possibile che lo stato perda storicamente rispetto a queste istituzioni di risvegliata superstizione e illusione religiosa?


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