La variante Delta comincia a far sentire i suoi effetti in Italia. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale dell’ISS, riportata dall’Adnkronos, contenente i dati relativi al periodo che va dal 28 giugno al 4 luglio.
Nel periodo 16 giugno–29 giugno, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,66 (intervallo 0,62– 0,85), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, sebbene si mantenga sotto l’uno anche nel limite superiore. “La elevata proporzione di soggetti asintomatici va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità“, si legge nella bozza.
Per di più, nel periodo dal 28 giugno al 4 luglio si è fermato il calo nell’incidenza settimanale. L’incidenza è stata infatti di 9 casi per 100mila abitanti (tra il 28 giugno-4 luglio) contro i 9 per 100mila abitanti della settimana precedente (21-27 giugno).
Tuttavia, l’incidenza è sotto il valore di 50 per 100mila abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio. Stando all’Istituto Superiore di Sanità, questo valore attualmente si mantiene a un livello tale che consente il contenimento dei nuovi casi, considerando anche il prosieguo della campagna vaccinale.
Nell’ultimo monitoraggio, sono otto le Regioni e province autonome classificate a rischio moderato: Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto. 13 sono invece a rischio basso (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta).
Al momento, però, tutte le Regioni e province autonome presentano un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. In più, stando alla bozza del monitoraggio, nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.
Le maggiori preoccupazioni riguardano, com’era prevedibile, la diffusione della variante delta. Per contrastare quanto più efficacemente possibile il contagio, l’ISS osserva: “La circolazione della variante delta è in aumento in Italia. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi“.