La Food and Drug Administration (Fda), ente statunitense che si occupa della sicurezza dei farmaci, ha lanciato un nuovo avviso riguardante il vaccino Johnson e il possibile legame con una rara patologia neurologica conosciuta come sindrome di Guillain-Barré.
La stessa EMA, Agenzia Europea per i medicinali, lo scorso marzo aveva comunicato l’avvio delle valutazioni di routine relative all’emergere di alcuni casi riconducibili alla sindrome in questione a seguito della vaccinazione con AstraZeneca: “Nell’ambito della revisione delle regolari relazioni di sicurezza riepilogative sulla pandemia per Vaxzevria, il vaccino Covid-19 di AstraZeneca, il PRAC sta analizzando i dati forniti dal titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio sui casi di sindrome di Guillain-Barré (GBS) segnalati a seguito della vaccinazione”.
Si tratta di un disturbo che causa l’infiammazione dei nervi e può provocare dolore, intorpidimento, debolezza muscolare e difficoltà a camminare. Ad oggi la Fda ha confermato la presenza di circa 100 casi negli Stati Uniti, soprattutto tra uomini dai 50 anni in su che avevano ricevuto il vaccino Janssen, prodotto da Johnson&Johnson. Secondo l’ente il rischio per i vaccinati con tale farmaco è da 3 a 5 volte più alto rispetto ai non vaccinati.
Tale situazione ha spinto l’Fda ad aggiungere alla scheda informativa del vaccino Janssen un avvertimento recante il rischio di disturbi neurologici. Anche l’Ema è al lavoro sui nuovi dati emersi per rendere al più presto disponibili nuove informazioni. Tramite una nota, diffusa all’Ansa, ha comunicato: “Stiamo analizzando i dati forniti sui casi della sindrome Guillain-Barré segnalati a seguito della vaccinazione con Janssen. Chiediamo alla Johnson&Johnson ulteriori dati dettagliati”.