Ercolano, il Parco Archeologico per il reintegro di cittadini con reati di minore entità


Il Parco Archeologico di Ercolano diventerà teatro di reintegro di cittadini che hanno commesso reati di minore entità per contribuire al loro rientro in società, con la successiva cancellazione del reato, senza un processo e una pena da scontare. Tutto questo è possibile grazie alla convezione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità che è stata stipulata tra il Tribunale di Napoli, l’Ufficio inter-distrettuale di esecuzione penale esterna per la Campania ed il parco stesso.

Saranno svolte delle attività gratuite da parte di cittadini che hanno commesso reati minori e hanno chiesto di sospendere il processo per dedicarsi ad un programma di trattamento che ha nel lavoro di pubblica utilità una parte essenziale. Una volta superato positivamente il periodo di lavoro pubblico, ci sarà l’estinzione del reato.

Il progetto è stato presentato oggi con l’incontro tra il Capo di Gabinetto del Ministro della giustizia, Dott. Raffaele Piccirillo, il Capo del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, Dott.ssa Gemma Tuccillo, il Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna e Messa alla Prova, Dott.ssa Lucia Castellano, il Presidente del Tribunale di Napoli, Dott.ssa Elisabetta Garzo, il Direttore reggente dell’Ufficio Inter-distrettuale di esecuzione penale esterna per la Campania, dott.ssa Claudia Nannola, il sindaco di Ercolano, l’avvocato Ciro Buonaiuto.

Presenti anche i Direttori degli Uffici delle sedi provinciali, la Polizia Penitenziaria e i Funzionari di Servizio Sociale che guideranno il progetto. Queste le parole del Direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, sul progetto di reintegro: “Vogliamo aggiungere il nostro contributo al processo di trasformazione di Ercolano da città nota solo dalla cronaca nera a luogo di resistenza civile e di occasioni solidali di reintrego all’insegna dei valori culturali che dalla storia di questo sito promanano”.

“Nella convinzione che il reintegro nella società rappresenti non solo un’opportunità di recupero e riparazione, ma anche di apertura di percorsi di vita rinnovati, questa convenzione vuole coniugare la Giustizia in tutte le sue forme e capacità all’interno di una visione di comunità accogliente in cui i cittadini in area penale sapranno impegnarsi ma dalla quale si faranno anche trasformare”.

 


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