“Stando alle indagini risulta che non fosse una reazione necessitata da una situazione di rivolta, ma una violenza a freddo.” Queste sono le parole di Marta Cartabia, ministra della Giustizia, a proposito della vicenda che vede coinvolti gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere, riportate da Il Corriere del Mezzogiorno.
Arriva anche in Parlamento l’episodio di repressione nei confronti dei detenuti da parte degli agenti del carcere citato, avvenuta il 6 aprile dello scorso anno. In quei giorni, i reclusi del penitenziario avrebbero messo in atto una protesta. I detenuti avrebbero infatti rifiutato di rientrare nelle celle dopo l’ora libera alla luce della sospensione dei colloqui con i familiari, misura adottata per contenere i contagi.
Il pomeriggio del 6 aprile, però, alcuni agenti di polizia penitenziaria operarono nei confronti dei carcerati una dura repressione. Quella giornata furono commesse numerose violenze per le quali, dopo un anno, sono scaturite misure di distanza cautelari.
Per gli avvenimenti, ritenuti dalla direttrice stessa, Elisabetta Palmieri, inammissibili, sono finite sul registro degli indagati 117 persone. 52 di loro sono agli arresti o sono state raggiunte da altre misure cautelari, come l’obbligo di residenza.
Tuttavia, la violenza sui detenuti non è l’unico aspetto portato a galla dall’inchiesta. Tra le accuse vi è anche la tentata manomissione dei filmati delle telecamere di video sorveglianza. L’esito del lavoro della magistratura poggia proprio sui contenuti di quei video.
“Occorre un’indagine ampia perché si conosca quello che è successo in tutte le carceri nell’ultimo anno dove la pandemia ha esasperato tutti.” afferma la ministra Cartabia, annunciando che una Commissione ispettiva del Dap visiterà tutti gli istituti penitenziari dove si sono verificati “i gravi eventi del marzo 2020”.
In questo modo si potrà valutare la correttezza degli interventi legati alle rivolte nelle carceri. Luoghi nei quali “il sovraffollamento sta peggiorando”, aggiunge Cartabia, che proprio a Santa Maria Capua Vetere, nella recente visita compiuta con il premier Mario Draghi, aveva annunciato lavori di ampliamento della struttura. “Non c’è giustizia dove c’è abuso” aveva detto il presidente del Consiglio.