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Presunto suicidio alla Federico II: “E’ il caso di raccontare non solo i successi, ma i nostri blocchi”

Gli studenti della Facoltà di Lettere moderne dell’Università di Napoli Federico II si sono stretti attorno al cordoglio per la morte di un loro collega.

Lunedì 19 luglio 2021, Antonio, un giovane 25enne iscritto alla Facoltà di Lettere moderne, avvisa amici e parenti che si sta per laureare. Uscito di casa alla prime ore del mattino, dichiarando di dover consegnare gli ultimi documenti prima della tanto attesa cerimonia di proclamazione, è arrivato alla sede storica della facoltà sita in via Porta di Massa.

Ma ecco che nell’area che ospita un’aula studio autogestita si compie la tragedia: Antonio precipita nel vuoto. Un volo che gli provoca una morte istantanea, dinanzi a studenti e guardiani del plesso che immediatamente chiamano invano i soccorsi. Antonio è deceduto. Poco dopo giunge anche la notizia che per il giovane di Torre del Greco non era in programma alcuna seduta di laurea.

Secondo molti, Antonio è stato vittima di una società che richiede, tra le tante, una perfezione accademica, che non rispetta le soggettive tempistiche di ogni studente. Ed ecco che in poche ore sul gruppo Facebook del corso di laurea di Antonio, quello in Lettere moderne, si è registrata una staffetta di solidarietà. I colleghi del giovane 25enne hanno iniziato a raccontare le proprie personali esperienze nel mondo universitario, mostrando come i tempi, i voti e l’età non siano un ostacolo per la realizzazione personale e professionale.

Il tutto è partito dall’iniziativa di una studentessa, che ha scritto: Forse è il caso di iniziare a raccontare ai nostri colleghi non solo i nostri successi ma anche i nostri blocchi”. Subito questa bellissima frase ha innescato una serie di commuoventi post. Ciò che è emerso tra le tante testimonianze dei giovani studenti di Lettere moderne, però, è un grido unico, che chiede rispetto: rispetto per chi con sacrificio ce la mette tutta a conseguire quella tanto sperata laurea, con i propri tempi, con le proprie difficoltà, con i propri fisiologici insuccessi.

In una società che troppo spesso si macchia di giudizi, gli studenti della Facoltà di Lettere moderne chiedono rispetto, per Antonio e per tutti quelli che, come lui, hanno bisogno di maggiore comprensione.

E a questo grido di dolore si aggiunge anche il Collettivo studentesco Federico II, che sulla sua pagina Instagram comunica in un lungo post: “Immatricolati, dai gli esami, mantieni una media alta, macina CFU per avere la borsa di studio, scrivi la tesi, laureati in tempo. Dove finisce chi non ce la fa? Chi non ce la fa viene lasciato indietro e abbandonato a sé stesso, come fosse uno scarto difettoso, incapace di chiedere aiuto perché ricoperto da una sensazione di vergogna che vede negli occhi degli altri. […] Quanto accaduto ieri non è, come spesso viene fatto passare, un isolato caso di sofferenza, ma un problema collettivo”.