Il consiglio dei ministri si riunirà giovedì per poter discutere del disegno di legge sulla concorrenza, e si parlerà anche del canone Rai. Infatti, pare che il canone inserito nella bolletta elettrica sia un onere improprio, e potrebbe essere rimosso. Infatti, secondo l’accordo preso con l’Unione Europea con il Pnrr, l’Italia si impegna a rimuovere l’obbligo per le compagnie energetiche di “raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia”.
La reazione dell’Unione sindacale giornalisti Rai (UsigRai) non si è fatta attendere. In un comunicato pubblicato su Facebook si legge:
“La discussione sul canone in bolletta dimostra che non esiste futuro per la Rai se non si risolve la questione della certezza delle risorse. Come è noto, non abbiamo né totem né tabù: quello che ci interessa è che finalmente il Servizio Pubblico abbia risorse certe, di lunga durata, autonome e indipendenti. In modo da poter fare un serio piano industriale, senza dipendere anno per anno dal governo di turno. Non è una nostra pretesa, ma un preciso obbligo in capo allo Stato, sancito dal Contratto di Servizio”.
“Oltre che un pilastro di tutte le indicazioni europee sulla libertà dei Servizi pubblici radiotelevisivi e multimediali. Ricordiamo infine che pendono ancora davanti al Consiglio di Stato ben 3 ricorsi sul taglio di 150 milioni imposto nel 2014. Quei pronunciamenti sono oggi ancor più indispensabili per fare chiarezza su come sono state create le condizioni per ridimensionare il Servizio Pubblico. Ci auguriamo che il tema della certezza delle risorse venga assunto come priorità dal nuovo vertice della Rai. Perché altrimenti i disastri di questi anni su questo tema rischiamo che vengano pagati dalle lavoratrici e dai lavoratori”.
Il pagamento del canone Rai venne inserito nella bolletta elettrica da Matteo Renzi, per evitare l’evasione della tassa tramite la legge di Stabilità del 2015. Il costo è di 9 euro al mese per 10 mesi, quindi 90 euro all’anno. Inoltre, nella bolletta elettrica ci sono anche ulteriori oneri impropri, come misure di compensazione territoriale, messa in sicurezza del nucleare, sostegno alla ricerca di sistema oppure agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario.
View Comments