Continuano le indagini sull’incidente avvenuto a Capri che ha causato la morte di Emanuele Melillo, l’autista alla guida del bus precipitato, ed oggi, a seguito di un sopralluogo sul posto, i sindacalisti dell’USB hanno evidenziato lo stato di deterioramento della ringhiera crollata subito dopo lo schianto.
Già i primi accertamenti del caso avevano escluso l’eventualità che il giovane autista fosse stato colto da un malore mentre era alla guida del mezzo. I risultati preliminari degli esami avviati sul corpo di Emanuele, infatti, avevano legato il decesso a lesioni multiple agli organi toraco-addominali.
Sembra essere esclusa anche l’ipotesi relativa alla scarsa manutenzione del bus. Il sindacato USB, infatti, dichiara: “A seguito della nostra richiesta d’incontro, in cui chiedevamo chiarimenti sulle revisioni autobus mod. Tector, stamattina siamo stati ricevuti presso gli uffici amministrativi dell’ATC di Capri.
“L’Amministratore Unico ci ha mostrato la documentazione inerente l’avvenuta revisione, con esito regolare dei mezzi, verificabile anche dal Portale dell’Automobilista collegato col sito del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. La nostra delegazione sindacale ha ricevuto anche le fotocopie dei certificati di revisione con esito regolare di tutta la flotta autobus modello Tector (11 automezzi, compreso quello del terribile incidente di giovedì scorso)”.
La Delegazione Sindacale ha, poi, effettuato una ricognizione sul luogo dell’incidente constatando quanto segue: “La ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in più punti, ad evidenziare lo stato di pericolosità per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità. Una situazione che avrebbe imposto già da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardrail”.
“Dalle testimonianze raccolte sul posto, sembrerebbe da escludere l’ipotesi di un malore improvviso dell’autista, cosa che ci impone con maggior determinazione di ricercare altrove eventuali omissioni e responsabilità, su tutti quella della proprietà Città Metropolitana di Napoli e delle amministrazioni di Capri ed Anacapri, che, guarda caso, solo adesso puntano il dito verso le carenze aziendali”.
Di qui la volontà di richiedere all’ATC di rimettere in servizio gli autobus di cui dispone al fine di ripristinare le corse. Infine concludono: “Abbiamo il dovere di continuare a tenere i riflettori accesi su questa vicenda, richiamando l’attenzione di tutti gli organi istituzionali competenti, affinché venga fatta giustizia nei riguardi di quella che qualcuno indica come una tragedia annunciata”.