Il Sud deve combattere per riuscire a strappare le risorse economiche che gli spettano, ma lo Stato dirotta sistematicamente al Nord. Non è la prima volta che De Luca esprime tale concetto, e lo fa a ragion veduta: recente è lo scippo di 60 miliardi certi del Recovery Fund, a quali si aggiungono almeno altri 58 potenziali, senza contare gli 840 miliardi sottratti nel periodo compreso tra il 2000 e il 2017. Insomma, il Mezzogiorno oggi avrebbe potuto potuto avere tutt’altra sorte, ma l’Italia ha sistematicamente deciso di affamarlo.
“Un dato di fondo. Apprendiamo dalla Banca d’Italia che dal 2021 ci sarà una ripresa economica in Italia ma il tasso di incremento del PIL nel Centro-Nord sarà quasi 3 volte superiore all’incremento che avremo nel Sud. Il divario Nord-Sud non solo non si riduce ma cresce. Poi ci troviamo di fronte a misure sgangherate come quella partita dal Ministero del Lavoro che prevede una distribuzione di assistenti sociali per i piani di zona che riproduce la logica della spesa storica, cioè dove ce ne sono di più arrivano più assistenti sociali, dove ce ne sono di meno ne arrivano di meno. Una cosa folle. Allora capiamo che il tema del divario Nord-Sud è un tema serio che tende a riprodursi e ad aggravarsi e ci obbliga a combattere, ad essere sempre più efficienti, meno lamentosi, in grado di strappare risorse e risultati con le nostre forze perché non ci regaleranno niente”.
“Nelle norme di semplificazione relativo al piano di ripresa europea si propone una modifica normativa in base alla quale il ricorso al Tar non può bloccare l’opera. Si determina un risarcimento economico per chi ha ragione ma il cantiere va avanti. Questa è la proposta che ha fatto la Campania che è stata fatta propria dal Governo nazionale. Ne prendiamo atto, siamo contenti e saremmo ancora più soddisfatti se qualcuno avrebbe l’onestà di dire che hanno fatto propria la proposta della Regione Campania”.