Mentre l’Europa tenta di frenare l’avanzata del covid puntando sulla campagna vaccinale, le aziende produttrici dei vaccini Pfizer e Moderna annunciano l’aumento del prezzo delle dosi per i Paesi membri. Una mossa già anticipata dal Financial Times e che trova conferma nelle parole del ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune, intervistato da Radio France Internationale (RFI).
Stando a quanto reso noto dal Financial Times, sulla base dei nuovi contratti di Pfizer e Moderna relativi alle 2,1 miliardi di dose da fornire all’Unione Europea entro il 2023, i prezzi sarebbero praticamente schizzati. Se il costo di una dose Pfizer, infatti, passa da 15,50 euro a 19,50 euro, quello di Moderna sale da 22,60 dollari a 25,50 dollari.
Una mossa che, stando alle parole di Beaune, sarebbe da ricondurre alla necessità di adeguare i farmaci alle nuove varianti: “Bisogna guardare a tutto questo in modo razionale: non farsi ingannare, ovviamente, ma ottenere contratti più impegnativi, con prodotti adeguati alle varianti. Non solo per l’Unione Europea ma per tutti gli acquirenti, sarà un po’ più costoso”.
Gli effetti del rincaro si rifletterebbero sui conti dei due colossi farmaceutici: sia per Pfizer che per Moderna si stimano evidenti incrementi nei ricavi. Sul beneficio economico delle due aziende avevano già posto l’attenzione Emergency e PeoplesVaccine denunciando quello che hanno definito ‘il caso di speculazione più grave della storia’. Ciò in quanto il vaccino sarebbe stato venduto da Pfizer e Moderna ad un prezzo 24 volte superiore a quello di costo.
La stessa Emergency ha commentato: “Anche l’Italia solo per i vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna, avrebbe speso fino a oggi 4,1 miliardi di euro in più di denaro dei contribuenti”. Di contro, nei Paesi più arretrati del pianeta è stato vaccinato meno dell’1% della popolazione, lasciando il virus libero di circolare e mutare, con tragiche conseguenze in fatto di vite umane.