Sono iniziate le operazioni di recupero dell’autobus precipitato a Marina Grande di Capri. Stamattina sono sbarcati numerosi automezzi dei Vigili del Fuoco per rimuovere il veicolo dell’Atc coinvolto nell’incidente del 22 luglio scorso nel quale perse la vita l’autista 33enne Emanuele Melillo e in cui rimasero ferite 23 persone.
Il tentativo è quello di sollevare la carcassa del bus con una gru, imbracarla e portarla a Napoli in un deposito giudiziario in attesa delle perizie e dell’incidente probatorio per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare le eventuali responsabilità. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Napoli e le indagini sono affidate alla Polizia.
Sembrano essere escluse l’ipotesi relative alla scarsa manutenzione del bus e di un eventuale malore dell’autista. Il sindacato USB, infatti, ha dichiarato: “La ringhiera mostrava impietosamente i segni del tempo, con ruggine in più punti, ad evidenziare lo stato di pericolosità per la sicurezza stradale e della pubblica incolumità. Una situazione che avrebbe imposto già da tempo interventi di miglioramento delle barriere attraverso l’installazione di guardrail”.
Il 33enne ha lasciato una compagna incinta e una bambina nata dalla loro relazione. A causa della tragedia e del dolore per la morte di Emanuele, la donna ha perso il bambino che portava in grembo.