A seguito dell‘incendio scoppiato nella notte tra il 10 e l’11 agosto al campo nomadi del quartiere di Barra, a Napoli, l’Arpac ha effettuato i primi rilievi del caso registrando un notevole aumento di polveri sottili
Le fiamme avevano invaso il campo facendo sollevare una grossa colonna di fumo nella zona circostante rendendo l’aria irrespirabile per i residenti della zona e non solo. Ben 33 le famiglie sfollate per un totale di 120 persone che, poco dopo, sono state ospitate all’interno del Centro Comunale Accoglienza di Supporto Territoriale Welfare presso l’ex plesso scolastico DELEDDA in via Cassiodoro a Soccavo.
L’Arpa Campania è intervenuta attivamente in sinergia con la Protezione Civile regionale, l’Asl Napoli 1 e il Comune di Napoli. Dal primo sopralluogo e da una preliminare analisi dei fumi l’Arpa ha rilevato una ‘ampia combustione di materiali di vario genere’.
Gli operatori dell’Agenzia insieme ai tecnici dell’Asl hanno individuato un sito idoneo dove allocare un mezzo mobile per integrare i dati della stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria ubicata poco distante (in via Argine). Di qui la comunicazione sui primi risultati: “Questa stazione ha misurato un incremento importante delle polveri PM10 (109 ug/m3) e PM 2,5 (54 ug/m3) nella giornata dell’11 agosto, con un picco molto elevato registrato intorno alle ore 9.00 del mattino”.
“Ciò pur in un contesto in cui anche altre stazioni di monitoraggio della rete regionale di qualità dell’aria hanno registrato concentrazioni molto elevate di polveri riconducibili agli apporti sahariani, che stanno interessando la nostra regione in questi giorni”.
Le operazioni di monitoraggio proseguiranno anche nelle prossime ore e i risultati saranno pubblicati una volta terminate le operazioni di processamento.