Tre giorni fa, i cittadini di Afragola sono stati svegliati da una bomba carta esplosa nei pressi di un panificio durante la notte. A parlare adesso è Pasquale Polito, il titolare del panificio, vittima di quello che si configura come un vero e proprio attentato.
Nella notte tra il 9 e il 10 agosto, gli abitanti di via Pio la Torre, ad Afragola, sono stati allertati da un forte boato. Ben presto è apparso evidente che si era trattato di un’esplosione. Le prime immagini diffuse mostravano il tratto stradale invaso da frammenti di vetro, con il portone di un edificio totalmente devastato e l’auto parcheggiata all’esterno distrutta.
Nella giornata di oggi, venerdì 13 agosto, il Consigliere Regionale di Europa verde Francesco Emilio Borrelli ha fatto visita a Pasquale Polito, l’imprenditore vittima della bomba carta esplosa ad Afragola. L’uomo ha raccontato gli attimi di paura vissuti dalla sua famiglia, preludio ad un vero e proprio calvario:
“Per salvare la mia famiglia mi sono buttato nelle macerie. Ho avuto 8 punti alla caviglia. Avevo due auto e non le ho più, ho perso casa, ho perso tutto. Mia moglie sta perdendo il bambino, i miei figli sono terrorizzati: non vogliono nemmeno più uscire di casa. Io sto da un’altra parte, la mia casa non ce l’ho più. E lo Stato cosa fa? Non mi dà nemmeno una mano.
Io sono disperato, ho sporto sei denunce, non una, sei. Lo Stato ha detto ‘denuncia’, io l’ho fatto, ma questi sono i risultati”, racconta Pasquale Polito, che recentemente dice di essere stato anche avvicinato da persone che dovrebbero trovarsi agli arresti domiciliari.