Ognuno degli 87 profughi afghani arrivati a Napoli porta con sé una storia diversa – ieri ne sono arrivati altri 40. Ci sono donne, neonati, bambini appena partoriti e poi ci sono adolescenti coraggiosi, come i protagonisti di questa storia.
Due fratelli, di circa 13 e 14 anni, che sono arrivati da soli nel gruppo dei profughi atterrati pochi giorni fa. Una circostanza apparsa subito strana, perché tutti gli altri profughi appartengono a nuclei familiari. Loro due no. La loro storia è commovente.
Come riferito da “Il Corriere del Mezzogiorno”, hanno raccontato a uno dei mediatori culturali che i loro genitori sono due poliziotti fino a pochi giorni fa in servizio a Jalalabad. Quando hanno visto l’avanzata dei talebani e hanno capito che gli americani avrebbero lasciato il Paese, mamma e papà non ci hanno pensato su due volte: li hanno caricati in auto di corsa fino all’aeroporto di Kabul. Un ultimo abbraccio a quei due piccoli affidati a un C-130 dell’Esercito italiano.
Ora sono qui, a Ponticelli, in un altra parte del mondo. “Abbiamo paura per i nostri genitori” confidano al mediatore. I due ragazzini sono seguiti anche da una psicologa che li sta aiutando a superare un momento delicatissimo. Dopo si porrà il problema dell’affidamento.
Intanto ieri sera sono arrivati altri 40 profughi da Roma, sono ora 127 gli ospiti della struttura. Tra loro c’è anche un positivo al Covid individuato ieri dopo che i tamponi antigenici fatti nella capitale il giorno prima avevano dato tutti esito negativo. Nessuna preoccupazione comunque, sia perché è asintomatico, sia perché la quarantena è strettamente osservata per tutti.