Aveva da poco compiuto 18 anni, aveva tanti sogni e aspettative per il futuro, stroncati a seguito di una rissa. Familiari e amici sono sopraffatti dal dolore della perdita di Gennaro Leone, ancora chiedendosi come sia potuto accadere ciò.
Secondo quanto riporta Il Messaggero, il tutto è avvenuto tutto nella notte tra il venerdì e il sabato, gli ultimi del mese di agosto. Come hanno ricostruito i Carabinieri della compagnia di Caserta, il 18enne avrebbe litigato prima della mezzanotte con un suo coetaneo, di qualche mese più grande.
I due, entrambi casertani, si sarebbero scontrati a via Vico, budello del centro storico di Caserta, brulicante di ragazzi. Qualcuno sarebbe riuscito a separarli, e la cosa sarebbe apparentemente terminata in quel momento stesso. Secondo le ricostruzioni, la vittima era tranquilla, tanto da decidere di continuare a passare la serata lì con gli amici.
Eppure, dopo appena pochi minuti, l’altro ragazzo sarebbe tornato alla carica. Questa volta non sarebbe stato solo, ma ci sarebbero stati alcuni amici con lui. Ma abbattere a mani nude Gennaro, un pugile della categoria medio massimi e con una carriera in Nazionale Youth già avviata, non era affatto facile.
Sarebbe spuntato così un coltello, l’arma che, secondo gli inquirenti, ha portato alla morte del 18enne. L’avversario, infatti, avrebbe sferrato un colpo che Gennaro Leone non sarebbe riuscito ad evitare, pugnalandolo all’interno coscia.
Gli aggressori sarebbero fuggiti, mentre gli amici del ferito si sarebbero stretti attorno a lui in attesa dei soccorsi. Alcuni video circolati tra le chat mostrano quegli attimi strazianti prima dell’arrivo del 118. Gennaro è a terra, gli occhi ancora aperti, mentre una ragazza gli regge la testa. Si sente qualcuno imprecare contro il pronto soccorso dandogli indicazioni sul posto da raggiungere mentre il sangue inizia a scorrere un po’ ovunque.
Il pugile è arrivato all’ospedale di Caserta ancora cosciente. Un buon segno per i medici, speranzosi che la situazione si potesse risolvere in meglio. Ma dopo due ore il giovane ragazzo ha avuto un arresto cardiocircolatorio, probabilmente a causa dell’emorragia. All’una di notte di quella nefasta serata, i genitori ricevono la fatidica chiamata, quella che nessuno vorrebbe ricevere. Bisognerà attendere l’autopsia per chiarire se i soccorsi siano stati tempestivi o meno.
Intanto, i carabinieri, diretti dal capitano Pietro Tribuzio, hanno fermato il giovane che ha pugnalato Gennaro Leone dopo appena poche ore dalla vicenda. L’assassino è crollato velocemente sotto il peso delle accuse, anche grazie ai filmati che lo riprendono mentre sferra il fendente mortale. Ancora non è chiaro il movente dell’omicidio, mentre i carabinieri sono alla ricerca dei suoi complici. “Non volevo ucciderlo“, ha ripetuto il ragazzo al pm. “Non mi sono reso conto che il colpo fosse così forte“.