Il consumo e abuso di alcool tra minori è un fenomeno sempre più preoccupante ed in netta crescita al giorno d’oggi. Infatti, l’obiettivo dei giovani è ormai quello di bere per ubriacarsi. Per cercare di fermare questo fenomeno sono molte le iniziative messe in campo, ed una di queste è il “Comitato genitori no alcool“.
Questo comitato nasce da un’idea dell’avvocato napoletano Gerardo Avallone, presidente del Movimento Crescita Civile, che, con una serie di proposte, cerca di risolvere la “piaga delle sbronze” che ormai attanaglia il mondo giovanile. Il presidente, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Vesuvio Live, ha spiegato tutte le iniziative messe in campo nel corso di quest’anno.
“Abbiamo fatto dei blitz fuori ai locali che somministravano alcool ai minori, in collaborazione con Rai 3, e in qualche occasione ci abbiamo anche rimesso. Abbiamo creato anche delle t-shirt con il nostro slogan ‘Non berti la vita, non fare lo sbronzo!‘, fatto tantissimi convegni con il prete Salvatore Giuliano e collaborato con Coppola, il presidente dell’ACI, e il generale La Gala.”
“Ho anche scritto una lettera al Ministro Bonetti, chiedendo la tracciabilità dell’alcool dato che nei supermercati può entrare un qualsiasi adulto per acquistare alcool e poi portarlo fuori a dei minori.” La tracciabilità, infatti, permette di risalire a coloro che hanno acquistato quell’alcool, dato che bisogna lasciare la carta d’identità al momento del pagamento: un modo per individuare i responsabili ed eventualmente punirli.
Ma il lavoro dell’avvocato Avallone per il suo comitato non finisce qui. Il presidente ha anche creato il cortometraggio “La chiave dietro la porta“, presentato circa un mese fa al Cinema Metropolitan, che rappresenta un suggerimento per coloro che devono rapportarsi a figli che hanno problemi legati all’uso sconsiderato di alcool.
Il corto suggerisce l’atteggiamento da utilizzare: chiudere a chiave la porta di casa, in maniera tale che il figlio per entrare debba bussare, e di conseguenza i genitori possano vedere in che condizioni si trovi. Inoltre, il presidente ha espresso anche la sua opinione su come dovrebbero relazionarsi i genitori con i propri figli.
“Innanzitutto dare il buon esempio, i genitori devono fare i genitori controllando i figli e cercando di responsabilizzarli. La maggior parte delle colpe è dei genitori, e ci ho dovuto litigare con molti a causa del cortometraggio ‘La chiave dietro la porta’, perché loro mi chiedevano se fosse poi meglio avere un bamboccione. Io ho sempre spiegato che è meglio un bamboccione vivo, che uno eventualmente morto, però è molto difficile da esporre.”
Per quanto riguarda il mese di settembre, il comitato ha in programma una serie di proposte. In primis, c’è quella di applicare un bollino vicino agli esercizi commerciali che fanno propaganda per non vendere alcolici ai minori, e diffondere l’iniziativa tramite un video. Saranno inoltre organizzati degli incontri per portare il cortometraggio “La chiave dietro la porta” nelle scuole, covid permettendo.