Prima le proteste per la demolizione di una casa abusiva (con tanto di dimissioni del sindaco), poi i proiettili esplosi contro un importante presidio anticamorra. La città di Casal di Principe in queste ore è in subbuglio. Sono quattro i colpi di pistola sparati contro Casa Don Diana, bene confiscato alla camorra che porta il nome del parroco che fu assassinato proprio per la sua lotta alla criminalità organizzata.
E’ il primo cittadino dimissionario Renato Natale a sottolineare la gravità del gesto. Nessuna bravata ma un preoccupante segnale di allarme.
“Ieri sera, dopo una giornata convulsa e faticosa, sono stato avvisato che alcuni proiettili erano stati sparati verso le finestre di Casa don Diana. Sono andato immediatamente sul posto. L’episodio, che immediatamente qualcuna definisce “una ragazzata”, è di estrema gravità. Casa don Diana è simbolo dei processi di riscatto di questa Città; prima la mostra degli Uffizi, a dare il segno della rinascita, e poi le centinaia di iniziative per la legalità, ma anche per la cultura, per i giovani etc. etc. Quel luogo è oramai punto stabile di riferimento di decine di Organizzazioni sociali. Certo può essere stato il gesto di qualche ragazzo desideroso di fare solo un po’ di danno, ma questo non sminuisce la gravità del gesto. Sul posto c’erano già i carabinieri a svolgere le loro indagini e sono sicuro che la loro professionalità porterà in tempi rapidi a risultati e sapremo chi è l’autore dello gesto. Intanto però facciamo sentire agli amici del Comitato don Diana la nostra vicinanza e l’invito a continuare tranquillamente e con serenità la loro azione“.
Era stato lo stesso Comitato Don Diana a denunciare quanto accaduto:
“Amara scoperta a Casa don Diana, contro la porta finestra del primo piano sono stati esplosi dei colpi. Sono in corso i rilievi dei carabinieri di Casal di Principe per accertarne natura ed origine. Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini, intanto andiamo avanti tranquillamente con il nostro operato“.
Anche il senatore Sandro Ruotolo ha voluto affidare a Facebook il suo commento su questo episodio, citando Peppino Impastato:
“In questa casa, la paura non è di casa. Colpi d’arma da fuoco contro Casa Don Diana, a Casal di Principe. Non avevamo dubbi che i quattro colpi di pistola sparati contro il bene confiscato alla camorra non fermeranno la battaglia per liberare quelle terre dalla dittatura della camorra perché, anche negli anni del terrore, hanno resistito donne e uomini alla prepotenza e alla violenza criminale. Attorno alla figura e al sacrificio di don Peppe Diana, il parroco ucciso dalla camorra, è nato e cresciuto il seme della bellezza e del riscatto. Noi siamo tutti casalesi e la camorra è una montagna di merda“.
Libera Campania ha voluto affermare la propria posizione, non saranno degli spari a fermarli:
“Ancora spari a Casal di Principe. Quattro colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi quest’oggi contro “Casa Don Diana”, bene confiscato alla camorra e restituito alle cittadine e ai cittadini casalesi grazie all’impegno quotidiana delle donne e degli uomini del Comitato don Peppe Diana. Da anni il Comitato si batte per affermare quanto Casal di Principe si sia trasformata in un luogo di Resistenza e lotta alla violenza e alla camorra. Un percorso fatto di bellezza e riscatto, che prova a restituire dignità a un territorio e a un popolo troppo spesso condannati e umiliati da semplificazioni e narrazioni stigmatizzanti. Vogliamo essere chiari: gli spari non ci fermeranno. Siamo con il Comitato, siamo la stessa comunità in viaggio per liberare i nostri territori. Continueremo ad essere “Partigiani del Bene” e a coltivare speranza, ispirati dallo straordinario messaggio che il sacrificio di don Peppe ci ha consegnato. Non ci fermeranno perché c’è ancora tanto da fare per spazzare via la camorra da queste terre. Non ci fermeranno perché i beni confiscati sono beni di tutte e tutti e il “noi” costruito in questi anni è più forte di qualsiasi sparo. In questa Casa, la paura non è di casa“.