Green Pass, Ricciardi: “Obbligo vaccinale per tutti i lavoratori anche non statali”
Set 06, 2021 - Daniela Dalli
Il Governo sta varando l’ipotesi di estendere ulteriormente il Green Pass a partire dal 1 ottobre, rendendolo obbligatorio anche per i dipendenti statali, nonché per gli autisti e per i passeggeri dei mezzi pubblici e Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Speranza, sembra deciso a voler attuare questa misura nel modo più assoluto, spiegando che “Per tutelare la salute e l’economia, bisogna incrementare la vaccinazione. Se non bastasse il Green Pass andrebbe preso in considerazione l’obbligo vaccinale”.
Secondo Ricciardi il Green pass non andrebbe esteso solo ai lavoratori statali, ma a tutti i lavoratori, anche “alle forze dell’ordine e gradualmente a tutte le attività che prevedono assembramenti al chiuso”.
I no vax, dichiara “Non sono più del 3 per cento, ma ora il vero lavoro va fatto sul 20 per cento di indecisi. Per questo bisogna estendere il Green Pass a tutte le attività possibili e in un secondo momento considerare l’obbligo.
La pandemia potrebbe durare anni o finire nel 2023 – afferma Ricciardi secondo quanto riportato da Adnkronos.com – I Paesi del G20 sanno che per superarla devono collaborare e pensano a un piano per sospendere i brevetti dei vaccini e costruire gli impianti di produzione delle dosi nei Paesi svantaggiati. Il punto da cui si parte è che il vaccino deve essere un bene pubblico globale e non un beneficio dei Paesi ricchi. La strada dunque è quella molto controversa della sospensione dei brevetti e del trasferimento tecnologico a livello internazionale.
La Pfizer non ce la può fare a produrre dosi per tutto il mondo, dunque va coinvolta perché trasferisca la tecnologia a nuovi siti produttivi da aprire nei Paesi svantaggiati. La Germania, per esempio, ha favorito la creazione di aziende Pfizer-Biontech in tre Paesi africani. Ora questo modello da bilaterale deve diventare globale.
I Paesi ricchi devono creare dei siti produttivi nuovi per vincere la sfida della vaccinazione mondiale. Si lavora a un comunicato congiunto siglato da 20 Paesi. Non sarà la parola fine, ma l’inizio di un percorso che permetta di realizzare un piano operativo globale e di finanziare questi nuovi impianti. L’obiettivo è vaccinare tutto il mondo entro il 2023, altrimenti di questo passo ci vorrebbero anni”, conclude Ricciardi.