Purtroppo oggi si è registrato un improvviso rifiuto di accettare la prestazione da parte di un significativo gruppo di lavoratori, in particolare della categoria dei Macchinisti. Il terzo rifiuto improvviso negli ultimi trenta giorni. Tale rifiuto determina delle conseguenze nella regolarità del servizio (soppressioni di treni) e si presenta come una forma di protesta anomala, in quanto improvvisa e saltuaria ed in contrasto con la prassi normale sin qui accettata.
La domanda è: si protesta per cosa? Perché improvvisamente non si vuole più fare lo straordinario che si è sempre fatto negli ultimi anni? Proprio oggi che abbiamo più treni e il covid impone più corse?
L’azienda si vede, suo malgrado, costretta a riproporzionare il programma di esercizio giornaliero evitando il ricorso al lavoro straordinario. Pertanto a partire da domani 8 settembre e per i prossimi 10 giorni, la linea Napoli – Poggiomarino viene sospesa e vengono eliminate alcune corse sulle altre linee negli orari di minor frequentazione. Verrà istituito un adeguato servizio automobilistico sostituivo sulla tratta Torre Annunziata- Poggiomarino e, per tale periodo, le fermate di Via Del Monte e Villa delle Ginestre, verranno servite dai treni diretti della linea Napoli-Sorrento. Restano regolarmente attive tutte le altre linee vesuviane, in particolare la Napoli-Sorrento e la Napoli-Sarno, che normalmente consentono di raggiungere buona parte delle destinazioni sulla linea sospesa. Monitoreremo la situazione e valuteremo accorgimenti. Disponibili come sempre al dialogo costruttivo.
Come è noto, nonostante negli ultimi 30 mesi siano state perfezionate 560 assunzioni il ricorso al lavoro straordinario è ancora in azienda necessario in maniera cospicua.
In particolare le carenze si registrano nel comparto dei macchinisti, dove le domande di assunzione sono state molto poche e dove si sono assunti tutti coloro che hanno superato la selezione: non vi è nessuno in graduatoria, sono stati tutti assunti. E tra quelli assunti molti stanno ancora completando il periodo di formazione richiesto da ANFISA (durata 12 mesi). Presenteremo al socio un nuovo piano di assunzioni, in particolare per la figura di macchinista, per coprire le carenze e ridurre il ricorso al lavoro straordinario. Il tutto ovviamente compatibilmente alle risorse finanziarie disponibili.