“Con un terzo richiamo, almeno dopo 6 mesi, non solo l’efficacia viene riportata ai livelli iniziali ma speriamo, in analogia con tanti altri vaccini, che sia duratura per anni“. A dirlo è Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico al Corriere della Sera.
Dopo l’avvio della somministrazione della terza dose di vaccino Covid ai soggetti fragili e più a rischio rassicura sugli effetti positivi del richiamo.
“Non è un cambio di strategia. – sostiene – Era da mettere in conto che sarebbe stato necessario rinforzare la memoria immunologica prodotta da due sole dosi ravvicinate di vaccino“.
“Nella storia dei vaccini, – continua – i richiami con una terza dose distanziata diversi mesi nel tempo sono la normalità. Come mai non abbiamo stabilito da subito che a due inoculazioni doveva seguirne una terza? C’era bisogno di avere i vaccini il prima possibile e aspettare altri 6-8 mesi per concludere una sperimentazione con triplice dose avrebbe significato rassegnarsi a vedere morire tante altre persone“.
Per quanto riguarda una eventuale quarta dose: “Con questo virus nulla è certo. Aspettiamo di vedere se e quando si re-infetteranno coloro che ricevono oggi la terza dose. Però l’esperienza con tanti altri vaccini (come quelli per Epatite B, Meningococco B, Poliomielite, Hemofilus, Tetano, Difterite, Pneumococco, Pertosse) ci fa ben sperare che ulteriori richiami, se necessari, ci interesseranno dopo 5-10 anni“.
E sugli effetti collaterali: “Secondo i dati che stanno arrivando da Israele, i possibili effetti collaterali sono sovrapponibili a quelli già osservati dopo la seconda dose. Nulla di diverso e preoccupante“.
Gli italiani che hanno già ricevuto la terza dose di vaccino Covid in 24 ore sono 6.803, lo 0,73% della popolazione che deve avere il richiamo. Dopo i soggetti fragili, secondo le indicazioni del commissario straordinario Figliuolo si procederà secondo un calendario diverso regione per regione. “Nei prossimi giorni il Cts dovrà fornire le ultime indicazioni e poi andremo avanti per chi ha più di 80 anni, gli ospiti delle Rsa e i sanitari in modo da meglio preservare chi più ne ha bisogno“, ha precisato il Generale.