Colpa del Reddito di cittadinanza, sempre e comunque. Vincenzo De Luca durante la sua ultima diretta, quella consueta del venerdì pomeriggio, si scaglia ancora contro la misura incolpandola del blocco della campagna vaccinale:
“In Campania – afferma il presidente della Regione Campania – abbiamo una situazione critica perché c’è un livello molto elevato di economia sommersa, ci sono tante persone che lavorano in nero e non hanno il problema della sospensione della retribuzione e poi perché abbiamo il livello più alto del Reddito di Cittadinanza e chi lo percepisce non ha nessuna preoccupazione di perdere la retribuzione se non si vaccina”.
In realtà guardando i dati sulle vaccinazioni diffusi dalla Regione Campania, aggiornati al 23 settembre 2021, vediamo che sono state somministrate 4.087.186 prime dosi e 3.542.755 seconde dosi su un totale di circa 5.800.000 abitanti (dato del 2019). Circa 1.700.000 persone non ha ricevuto neanche una dose. I percettori del Reddito di cittadinanza o della Pensione di cittadinanza, in Campania, sono circa 275.000 (dati Inps relativi a maggio 2021) per un totale di 716mila persone coinvolte. È lecito presupporre che non tutte queste persone siano in età da lavoro (per esempio anziani o figli minorenni dei percettori), così com’è lecito presupporre che non tutti abbiano deciso di non vaccinarsi. Il numero di persone non vaccinate coinvolte nel Reddito di cittadinanza, perciò, sarebbe molto minore rispetto a 716mila, dunque ben più di un milione di campani non è vaccinato e non è interessato dal Reddito di cittadinanza.
La conseguenza logica è che la campagna vaccinale non è bloccata per colpa del Rdc, ma per altri motivi. Molto probabilmente perché le istituzioni non sono state in grado di comunicare in modo adeguato l’importanza di immunizzarsi contro il Covid, ma anche per l’assenza decennale di politiche sociali in grado di assicurare un certo grado di scolarizzazione e lottare contro l’ignoranza.