Lino Banfi ha rilasciato una dichiarazione sorprendente nel corso di un’intervista a Il Mattino: sembra che il noto attore pugliese, nel corso della sua vita, abbia venduto Rolex falsi a degli ignari napoletani.
L’episodio, come spiegato dallo stesso Banfi, risale alla sua gioventù, un periodo in cui stentava a guadagnare. “Questa non l’ho mai detta a nessuno“, ha dichiarato l’attore. “Da giovane, per fare qualche lira – ero in miseria – riuscii a vendere Rolex falsi ai napoletani.
Io e un amico ci travestivamo da ufficiali americani, fermavamo le persone, raccontavamo che ci avevano derubato e non avevamo soldi. Solo un orologio, prezioso, da scambiare. Su dieci, otto ci mandavano a cogliere fichi, due ci cascavano. Ne vado fiero… Imbrogliare i napoletani non è facile”.
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Oltre alla vicenda dei Rolex, però, Lino Banfi ha colto l’occasione per esprimere il suo grande amore per la città partenopea. Fu proprio a Napoli che l’attore cominciò a recitare, ed è nel capoluogo campano che di recente gli è stato assegnato il premio San Gennaro.
“Cominciai la carriera qua da voi, a Napoli, tra il teatro 2000 e il Salone Margherita, al fianco di attori bravissimi. Loro scomodavano San Gennaro, io San Nicola… così, li abbiamo gemellati. I premi fanno sempre piacere, anche se te li assegnano quando hai accumulato anni, vita, maturità. Questo, invece, arriva nella mia terza gioventù.
Me la sono imposta per oppormi al virus. Non voglio fare il vecchietto casalingo, avvolto nella paura. Non sono un pandemico triste. Perciò, ho chiesto aiuto ai miei tre alter-ego: il commissario Lo Gatto, Nonno Libero e Oronzo Canà, l’allenatore nel pallone. Dovendo convivere nello stesso corpo grassottello, stiamo strettini. E io li ho liberati”.