In questi giorni Napoli ricorda la resistenza messa in atto nel corso delle famigerate Quattro Giornate. Dal 27 al 30 settembre di 78 anni fa, i cittadini partenopei insorsero da soli contro l’oppressione nazista, diventando di fatto i primi a liberarsi dai tedeschi. Anche il Presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato l’eroismo dei napoletani durante le Quattro Giornate, additando la nostra città (nonché sua città natale) come un esempio.
“Settantotto anni fa Napoli divenne per tutti gli italiani un esempio di riscatto contro la dittatura e di riconquista della libertà“, dichiara Roberto Fico all’Ansa. “Ridotta in macerie, prostrata a livello emotivo, lasciata sola a difendersi, con forze impari, contro il nemico, Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere con successo contro l’occupazione nazista, costringendo il nemico alla ritirata.
Nel corso di quel terribile conflitto mondiale la città partenopea era stata bersaglio di ingenti bombardamenti, con pesantissime perdite in termini di vite umane. Nonostante i gravi danni e le indicibili sofferenze, tutta la cittadinanza napoletana oppose una resistenza disperata, ribellandosi al piano di rastrellamenti concepito dagli occupanti tedeschi, che prima della ritirata volevano ridurre Napoli ‘in cenere e fango‘”.
Ricordare le Quattro Giornate di Napoli, sottolinea Fico, “significa comprendere l’alto prezzo della libertà ed il valore della nostra democrazia. Conquiste che dobbiamo ai cittadini napoletani, così come ai tanti eroi della Resistenza, che hanno dimostrato non soltanto un grande coraggio, ma soprattutto fierezza civica e tenacia nel non rassegnarsi mai.
Oggi, come allora, abbiamo bisogno di quella energia ideale: per affrontare le sfide che ci attendono, ma anche per respingere ogni possibile nuova forma di estremismo, per contrastare l’odio, le ingiustizie, la corruzione e l’egoismo sociale.
È un impegno che dobbiamo portare avanti ogni giorno, anche in nome di coloro che si resero protagonisti di quelle memorabili giornate a Napoli, e sempre grati per loro straordinaria capacità di immaginare e di impegnarsi, a tutti i costi, per un futuro di diritti e di pace“.