Nuovo scarico fognario nei pressi della Gaiola: rifiuti non trattati nel mare protetto
Ott 01, 2021 - Serena Palumbo
Foto di CSI Gaiola Onlus
“Il mare di Napoli ha già pagato abbastanza” così la CSI Gaiola Onlus ha esordito nel comunicare l’intenzione di far riversare scarichi fognari nelle acque della Gaiola.
Da mesi le istituzioni preposte stanno lavorando a un progetto volto a individuare una nuova riconfigurazione della rete fognaria della città di Napoli. Il piano, secondo quanto comunicato in un post social della CSI Gaiola Onlus, porterebbe a far confluire tutti gli scarichi di piena del bacino idrografico occidentale di Napoli all’interno dell’area marina protetta, rischiando così di compromettere per sempre la salvaguardia di una delle aree costiere di maggior pregio della Città di Napoli.
Scarichi fognari, Gaiola: “Il mare di Napoli ha già pagato abbastanza”
Nello specifico il piano di rifacimento dello scarico fognario prevederebbe: “Apertura di un secondo scarico di Bypass sotto costa sulla spiaggia di Coroglio in aggiunta all’attuale tunnel di Bypass dell’Impianto di Coroglio che sfocia nei pressi di Cala Badessa. Potenziamento della portata delle condotte sottomarine, sfocianti a -40 m nei pressi della Secca della Badessa, che confluiranno in loco scarichi che contrariamente ad oggi bypasseranno completamente l’impianto comportando la fuoriuscita sui fondali di materiale praticamente non trattato”.
Per quanto l’Onlus ha preso atto degli adeguamenti tecnici atti a potenziare la capacità di trattamento dell’impianto di Coroglio, ritiene che “Risulta tuttavia totalmente anacronistica la soluzione di lasciare e addirittura raddoppiare gli sfiori a mare sotto costa in un’area di tale valenza ambientale, naturalistica, paesaggistica e culturale”.
Poi prosegue: “Già oggi la presenza dello scarico di bypass dell’impianto di trattamento acque reflue di Coroglio di Cala Badessa rappresenta una spina nel fianco per la tutela e valorizzazione dell’intero settore costiero, contro cui il Parco si batte da oltre 10 anni. […] Il Parco ha già scritto al Ministero della Transizione Ecologica, responsabile per quel che riguarda la conservazione dei siti di importanza comunitaria ed aree marine protette, nonché al Ministero per il Sud, responsabile del Procedimento per la Bonifica di Bagnoli”.