Da Napoli si alza un grido: #notoracism. Gli insulti, rivolti da un gruppo di tifosi viola ai giocatori di colore del Napoli, non sono passati inosservati. Il primo ad averli sentiti a fine gara è stato proprio Kalidou Koulibaly che si è avvicinato alla curva chiedendo di ‘dire quelle offese in faccia’.
Ma il giorno dopo è l’intera città di Napoli a schierarsi a favore della sua roccia. Il capoluogo partenopeo purtroppo da anni è abituato a ricevere insulti e a essere discriminato: da ‘Vesuvio Lavali col fuoco’ a ‘Napoli colera’. Offese che la città cerca di farsi scivolare addosso ma che fanno male, come fa male essere insultati per il colore della propria pelle. Anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso di dedicare un messaggio a KK attraverso un post in cui esalta il comportamento di Koulibaly, Anguissa e Osimhen e spera che vengano individuati i responsabili:
“Un abbraccio fortissimo a Koulibaly, a Osimhen ed Anguissa, che hanno subito violenti insulti razzistici in occasione della vittoriosa gara del Napoli a Firenze. Apprezzo moltissimo la compostezza e la dignità della loro reazione; stanno dando una straordinaria lezione di vita agli odiatori. Il razzismo è un cancro tremendo da estirpare. Chi pronuncia simili insulti non ha nulla a che vedere con il tifo e la passione sportiva. Questo ennesimo grave episodio non può rimanere impunito. Le tecnologie di videosorveglianza consentono di individuare e perseguire gli autori delle gravissime frasi pronunciate. Gli stadi tornino ad essere, con la progressiva riammissione degli spettatori, luoghi di passione e festa“.
A fianco dei giocatori del Napoli è sceso in campo anche lo scrittore Maurizio de Giovanni definendo questi ‘tifosi’ dei vigliacchi. Perché ricordiamolo bene, non è il calciatore di colore ad essere una scimmia, ma chi lo insulta a essere addirittura inferiore a un animale.