Con l’avvento della pandemia per garantire il distanziamento all’interno delle scuole sono stati introdotti i banchi monoposto ma, di recente, in circa 136 istituti italiani, ne sono stati ritirati ben 110 mila in quanto fuori norma. Un errore che sarebbe costato circa 173 mila euro. A renderlo noto è ‘Il Tempo’.
I banchi sono stati introdotti con la finalità di preservare la sicurezza degli allievi ma, al contrario, alcuni sono stati ritenuti non conformi alla normativa antincendio, rappresentando dunque un rischio per l’incolumità di bambini e ragazzi.
Gli arredi scolastici in questione sono stati introdotti tramite il bando indetto dall’ex commissario all’emergenza covid, Domenico Arcuri, la scorsa estate. Tra le tredici aziende vincitrici figura la portoghese Nautilus, ditta alla quale si legherebbe proprio la problematica relativa al tema della sicurezza.
Di qui la determina dell’attuale commissario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, in cui si legge: “A seguito di specifiche analisi merceologiche è emerso che gli arredi scolastici forniti dalla ditta Nautilus hanno evidenziato la non conformità degli stessi alle normative in materia di sicurezza antincendio, impedendone l’uso ed imponendone il ritiro dagli istituti scolastici ove erano stati distribuiti al fine di eliminare i possibili rischi in caso di incendio”.
Il problema, contrariamente a quanto si vocifera, non si legherebbe all’infiammabilità dei materiali ma alla lunghezza dei banchi che risulta essere di gran lunga superiore rispetto a quella standard, impedendo movimenti agevoli in caso di pericolo.
Nel frattempo il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è intervenuto sulla questione comunicando che saranno stanziati dei fondi per permettere agli istituti di dotarsi degli arredi scolastici necessari per fronteggiare il rischio di circolazione del covid.