Gaetano Manfredi spiega meglio le sue idee sulla pedonalizzazione di Napoli, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi in cui aveva annunciato una riapertura alle auto del lungomare, che sarebbe rimasto “liberato” soltanto in determinati orari e determinati giorni.
“Tenderò a una pedonalizzazione progressiva del lungomare – ha affermato Manfredi a Radio Immagina – ma non solo, anche di altri pezzi della città, ma questo dobbiamo farlo in maniera non ideologica. Sarebbe paradossale che, per tenere sempre chiuso il lungomare, il resto della città sia pieno di macchine ferme che inquinano”.
Non poteva ovviamente mancare un passaggio sul trasporto pubblico: è lì che si gioca la grande partita, ovvero dare ai cittadini una valida alternativa all’auto e alla moto. Essere affidabili, garantire corse che siano precise ed in numero sufficiente.
“Credo che dobbiamo contemperare una serie di diritti c’è un diritto a mobilità dei cittadini e per farlo dobbiamo garantire il trasporto pubblico, che a Napoli come in altre città è in grande difficoltà. In primo luogo va potenziato al massimo il trasporto pubblico, il trasporto su ferro: Napoli ha buona infrastruttura che però va implementata, abbiamo le aziende partecipate in difficoltà economiche e quindi va rimessa in piedi tutta la struttura del trasporto pubblico guardando all’area metropolitana, perché a Napoli c’è un grande pendolarismo che viene dalla provincia e questo è un aspetto molto importante”.
Un passo da compiere immediatamente è uno studio dei flussi veicolari, per realizzare un piano del traffico studiato per davvero, e non messo lì in fretta e furia senza considerare che la coda che si crea in una strada finirà per provocarne altre in tutte le strade intorno. Il risultato sono i gli ingorghi che i napoletani conoscono bene, purtroppo.
“Dobbiamo tendere ovviamente verso una pedonalizzazione di pezzi della città, sicuramente il lungomare è uno dei luoghi ideali e deputati a questo, ma va fatto con un senso tecnico. Abbiamo bisogno di un vero piano traffico che valuti in maniera molto dettagliata, utilizzando le conoscenze più attuali, i flussi di traffico in città, perché poi sarebbe paradossale tenere sempre chiuso il lungomare mentre tutto il resto della città è pieno di macchine ferme che inquinano tutta la città”.