Come se i movimenti no-vax e no-Green Pass non bastassero a minare il sano sviluppo della nostra società, ultimamente è stata smascherata un’associazione neonazista che promuove idee contro il vaccino anti-covid. A riportare la notizia è una nota della Polizia di Stato.
La Procura di Napoli, che sospettava l’esistenza di un’associazione sovversiva di stampo neonazista, ha disposto perquisizioni in varie città nell’ambito di una indagine condotta dalla Digos partenopea e dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione-Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno. Le operazioni sono condotte dalla polizia tra le province di Napoli, Caserta, Avellino, Siena, Roma, Torino, Ragusa, Lecce e Ferrara.
Le perquisizioni hanno interessato 26 persone in tutto. Le accuse sono di associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista, apologia del fascismo, negazionismo della shoah, incitazione all’odio razziale e all’antisemitismo, anche attraverso chat come Telegram e Whatsapp. Il nome dell’associazione in questione sarebbe “Ordine di Hagal”, gruppo presente sul web anche con un proprio sito internet.
L’accusa mossa all’Ordine è di diffondere bufale sul vaccino anti-covid proprio tramite il sito. “Non è un vaccino! E’ una terapia genica sperimentale. Vaccinarsi significa accettare una modifica del proprio DNA irreversibile e perpetua”, si legge in un post sul sito. Messaggi complottisti di questo tipo sarebbero serviti ad attirare nuovi proseliti della causa negazionista.
Al fine di ingrossare le fila, il gruppo avrebbe tenuto lezioni sia in presenza sia via social, avvalendosi anche di riti hitleriani. Inoltre tutti gli insegnamenti dell’Ordine presenterebbero un forte stampo suprematista e negazionista della Shoah.
Si sospetta che l’associazione avesse base operativa nella provincia di Napoli, ma operasse anche con attività di addestramento paramilitare in alcuni campi tra il Napoletano e il casertano. A questo scopo, l’Ordine avrebbe usufruito dell’esperienza di alcuni ex combattenti ucraini appartenenti a gruppi apertamente neonazisti.
Nell’arsenale sono state scoperte anche alcune armi “softair”, modificate per sparare proiettili veri anziché le solite palline di gomma. Le persone ritenute a capo del gruppo sono M.A. e M.R., di 40 e 46 anni, che avrebbero ricoperto la carica presidente e vicepresidente dell’Ordine di Hagal. Ai due uomini viene contestato anche il possesso di armi.