Un Posto al Sole compie 25 anni, De Luca: “Siete la migliore testimonianza di Napoli”
Ott 20, 2021 - Martina Di Fraia
La celebre soap opera partenopea “Un Posto al Sole” sta per compiere 25 anni: ai festeggiamenti partecipa anche il presidente Vincenzo De Luca, che questa mattina ha incontrato gli attori della serie a Palazzo Santa Lucia.
“È un compleanno importante, noi sentivamo la necessità di festeggiarlo insieme con voi e rivolgervi veramente un grande apprezzamento“, commenta De Luca. “Innanzitutto vorrei dirvi che sono felice che, grazie al vostro impegno, questa serie televisiva abbia avuto la forza per trasmettere un’immagine di Napoli e del nostro territorio realistica.
Ci sono tanti modi per falsare una realtà, e uno di questi è raccontare le mezze verità: voi avete fornito un quadro completo, nel bene e nel male. A Napoli si può trovare il meglio e il peggio che c’è al mondo. Possiamo trovare elementi di disumanità, di aggressività, possiamo trovare una grande umanità, una grande storia e cultura.
Purtroppo devo dire che abbiamo pagato dei prezzi molto alti per la diffusione di un’immagine unilaterale di Napoli. Per un periodo, e ancora oggi, Napoli è stata la paura, la violenza, la camorra: alla fine si è perduta quella che è l’anima della città. D’altra parte, voi stessi con questa produzione siete la migliore testimonianza di questa città a due facce.
De Luca prosegue ringraziando gli attori di “Un Posto al Sole” per la serietà e la costanza che hanno dimostrato nel portare avanti questa serie, tanto da farla diventare la soap opera più longeva d’Italia. “25 anni testimoniano di una capacità organizzativa, di un rigore nel lavoro, che non so quante altre realtà d’Italia avrebbero saputo reggere. Comporta davvero un impegno quasi ossessivo sul lavoro.
Complimenti a voi per questa serie e per questi 25 anni. Complimenti per il fatto che avete aiutato Napoli a recuperare la sua immagine vera, non parziale, non totalmente squilibrata. Complimenti anche perché avete messo in piedi un prodotto popolare.
Noi siamo un paese di squinternati in cui parlare di cose popolari ti obbliga a fare i conti con i radical chic, con gli intellettuali della domenica. La cultura è fatta di tante cose, di tanta ricchezza, di tanta curiosità. Voi avete avuto il coraggio di fare un prodotto popolare, capace di parlare alle famiglie. E vi devo dire che facendo oggi un prodotto popolare di questo successo e con questa fidelizzazione, avete favorito anche processi di socializzazione”.