Un Posto al Sole festeggia oggi un quarto di secolo. La soap italiana più longeva ed amata della televisione festeggia 25 anni. Era il 21 ottobre 1996 quando su Rai Tre andò in onda la prima puntata della serie ambientata e prodotta a Napoli.
Un record tutto partenopeo, 25 anni e 5.785 puntate che hanno portato nelle case degli italiani le vicende di Palazzo Palladini e dintorni. Oggi programma fitto di eventi per festeggiarla.
Ore 7.30 Patrizio Rispo sarà ospite di Buongiorno Regione
Ore 8.10 Miriam Candurro intervistata da Ida Di Martino di Ad Kisskissitalia
Ore 10.30 Rai Italia festeggia #unpostoalsole in onda su RaiPlay
Ore 14.00 Tgr Rai Campania festeggia il traguardo tutto italiano e partenopeo
Ore 18.30 Il cast di #unpostoalsole sarà in diretta con voi per festeggiare insieme e rispondere alle vostre curiosità sui personaggi della soap e i loro interpreti!
Ore 20.40 nuova puntata della soap
Intanto, gira da qualche giorno l’indiscrezione che la soap napoletana potrebbe cambiare orario di messa in onda, sostituito da un programma di politica condotto da Lucia Annunziata. Pare che l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, abbia intenzione di affidare la fascia oraria attualmente occupata dalla soap a Lucia Annunziata. Un Posto al Sole potrebbe essere spostato nel pomeriggio, intorno alle 18.30. Questa indiscrezione avrebbe già prodotto numerose polemiche tra i fan e anche tra gli attori del cast.
Alcuni attori del cast sono stati ricevuti ieri mattina dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia.
“È un compleanno importante, noi sentivamo la necessità di festeggiarlo insieme con voi e rivolgervi veramente un grande apprezzamento“, commenta De Luca. “Innanzitutto – continua – vorrei dirvi che sono felice che, grazie al vostro impegno, questa serie televisiva abbia avuto la forza per trasmettere un’immagine di Napoli e del nostro territorio realistica. Ci sono tanti modi per falsare una realtà, e uno di questi è raccontare le mezze verità: voi avete fornito un quadro completo, nel bene e nel male”.
“A Napoli si può trovare il meglio e il peggio che c’è al mondo. Possiamo trovare elementi di disumanità, di aggressività, possiamo trovare una grande umanità, una grande storia e cultura. Purtroppo devo dire che abbiamo pagato dei prezzi molto alti per la diffusione di un’immagine unilaterale di Napoli. Per un periodo, e ancora oggi, Napoli è stata la paura, la violenza, la camorra: alla fine si è perduta quella che è l’anima della città. D’altra parte, voi stessi con questa produzione siete la migliore testimonianza di questa città a due facce”, conclude.