VIDEO/ Vergogna in Parlamento: i senatori esultano dopo aver ammazzato il Ddl Zan


“L’Italia non è un paese per giovani” è una frase che abbiamo sentito dire tantissime volte e ora a questa frase ne aggiungiamo un’altra: l’Italia non è un paese che difende i diritti civili. Ebbene sì perché Lega e Fratelli d’Italia sono riusciti nel loro intento di far approvare la “tagliola” al Ddl Zan – la proposta di saltare il voto sui singoli articoli e andare direttamente alla votazione finale.

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Il Senato ha votato – con scrutinio segreto – con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti. Il risultato è stato poi accolto con un’esultanza, applausi e schiamazzi che nemmeno allo stadio. I senatori hanno esultato e festeggiato consapevoli di aver ammazzato l’unica possibilità che aveva l’Italia di approvare una legge contro l’omotransfobia. Il Senato ha esultato dopo aver ammazzato i diritti civili.

Un paese – rappresentato da questi 154 senatori – che si schiera dalla parte dei bulli e degli omofobi nascondendosi dietro l’ideologia della libertà di parola. Il video fa riflettere e accapponare la pelle allo stesso tempo e a pubblicarlo è stata Caterina Biti, senatrice del Partito Democratico, sul proprio profilo Instagram. Il filmato sta già facendo il giro del web, seguito da numerose polemiche, con moltissimi utenti che si sentono presi in giro e non rappresentati da questa classe politica.

 

 

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Un post condiviso da @caterina_biti

A commentare il fallimento e la morte del Ddl Zan ci ha pensato lo stesso Alessandro Zan sul proprio profilo twitter: “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare“.

 

Anche Giuseppe Conte ed Enrico Letta si sono schierati contro la bocciatura del decreto. Il primo scrive: “Sul #ddlZan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari“.

Mentre il secondo: “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà“.

 


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