Whirlpool, un operaio avvisa: “Sono a chiedere l’elemosina. Consegnate a me la lettera”

Gli ex operai Whirlpool


La vicenda Whirlpool è giunta alla conclusione più tragica possibile: l’azienda procederà al licenziamento dei 320 lavoratori coinvolti. 320 famiglie la cui vita verrà stravolta irrimediabilmente. Lo dimostra il messaggio di un ex operaio Whirlpool che, sapendo di dover ricevere a breve la lettera di licenziamento, ha chiesto che questa venga consegnata direttamente nelle sue mani e non alla sua famiglia.

Secondo quanto riporta La Repubblica, l’operaio Whirlpool in questione, Francesco Petricciuolo, ha affisso il suo messaggio direttamente sulla porta di casa. Questo quanto si legge nella lettera:

All’attenzione dell’ufficiale giudiziario,

il dipendente Whirlpool al quale lei si appresta a consegnare una lettera di licenziamento non è al momento in casa. Vista la delicatezza della comunicazione e onde evitare di turbare la psiche di mia moglie e dei miei figli, se può gentilmente consegnarmi la lettera di licenziamento personalmente, mi troverà a chiedere l’elemosina dalle ore 8:00 alle ore 13:00 presso il santuario della Madonna dell’Arco e dalle 14.00 alle 20.00 presso il Santuario di Pompei”.

In  più, onde rendersi riconoscibile e al tempo stesso lanciare una frecciata al sistema che lo ha ridotto in queste condizioni, Petricciuolo aggiunge: “Noterà la mia presenza facilmente, avrò un cartello al collo, con su scritto ‘Che deve licenziare è una questione di sovranità nazionale’. Grazie! Napoli non molla“.


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