A Napoli l’iniziativa del paniere solidale, che ha riscosso grande successo durante il lockdown, sbarca sul web offrendo sostegno, attraverso una piattaforma digitale, alle famiglie più bisognose. ‘Un p@niere per te’ è un progetto di Asso.Gio.Ca (Associazione Gioventù Cattolica) in partenariato con le associazioni Zimmerman ODV e le Viole di Partenope APS. Il progetto è finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è sostenuto, tra gli altri, dalal Fondazione Grimaldi Onlus.
Collegandosi al sito web dell’iniziativa ogni cittadino può effettuare una donazione che si articola in tre fasi. Nel primo il benefattore aggiunge i prodotti prescelti all’interno del carrello virtuale e paga la spesa effettuata. In questa fase può anche segnalare una famiglia a cui vuole donare il suo ‘paniere’.
L’ordine passa poi ai distributori che invieranno la spesa ad Asso.Gio.Ca. I volontari provvederanno ad impacchettare il tutto in panieri di vimini e recapitare la spesa alle famiglie già individuate come maggiormente bisognose di aiuto. Dopodiché, supportati dai volontari del Servizio Civile Nazionale, consegneranno il paniere direttamente a casa dei destinatari.
Un modo per proseguire quella catena di solidarietà già avviata nei giorni più bui della pandemia e sostenere in maniera ancora più rapida ed efficace le famiglie penalizzate dalla crisi economica e dall’avvento dell’emergenza coronavirus.
“L’idea centrale è quella di promuovere la spesa solidale non in un’ottica puramente assistenzialistica, ma con l’obiettivo di costruire un modello comunitario di presa in carico” – spiega Gianfranco Wurzburger, presidente di Asso.Gio.Ca.
L’iniziativa, tuttavia, va ben oltre il semplice contributo alimentare proponendo altri due panieri speciali: il ‘Paniere dei Servizi’ e il ‘Paniere del Tempo’. Nel primo caso, chiunque abbia competenze sanitarie può mettere a disposizione degli altri la propria professionalità o donare una visita specialistica. In quest’ultimo caso è possibile contare anche sul sostegno offerto dalla Fondazione Bartolo Longo che sostiene il progetto. Nel secondo caso, invece, ognuno, in base alle proprie competenze, può mettersi a disposizione dei cittadini per fare del bene.